La Scuola Moderna di Clivio

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Durata: Novembre 1910 — Novembre-Dicembre 1922
Luogo: Clivio (Provincia di Como); Varese
Periodicità:
periodico (n. 1 (Novembre 1910); n. 4 (Maggio-Giugno 1911); n. 5 (Luglio-Agosto 1911); n. 7 (Novembre-Dicembre 1911-Gennaio 1912); n.8 (Febbraio-Marzo e Aprile 1912); n. 11 (dall’Ottobre 1912 al Luglio 1913); n. 12 (da Agosto a Dicembre 1913); n. 13 (Gennaio-Febbraio-Marzo 1914));
quindicinale (a. 1, n. 1 (Agosto 1920) – a. 2, n. 5 (Aprile 1921);
mensile (a. 2, n. 6 (Giugno 1921) – a. 3, n. 4 (Aprile 1922);a. 1, n. 1 (Maggio 1922) – a. 1, n. 7 (Novembre-Dicembre 1922));
Pagine: 4 (Novembre 1910 – Gennaio-Febbraio-Marzo 1914; Agosto 1920 – Aprile 1922); 16 (Maggio 1922); 24 (Settembre 1922 – Novembre-Dicembre 1922)

Note riguardante l’Archivio
-Numeri mancanti:
Vecchia serie (1910-1914): 2, 3, 6, 9 e 10;
Nuova serie:
–1920: 1, 2;
–1922 (Edizione Varese): 2, 3 e 4.
-Franco S. scrive riguardo questa rivista: “Il Bettini non recensisce la pubblicazione e per avere alcune notizie sulla durata del giornale attingo dal libro di Amerigo Sassi (Gli anarchici di Clivio e la scuola moderna razionalista, Macchione editore, 1988).
Dal 1910, anno di fondazione dell’organo ufficiale della scuola (con una tiratura di 3.000 copie, 6.000 copie il primo numero), al Novembre-Dicembre 1922, anno in cui viene soppresso per l’instaurazione del regime fascista, vennero pubblicati 42 numeri, il cui formato inizialmente fu di cm. 28×40, in seguito più ridotto.
La sede redazionale subì diversi spostamenti e, fino al termine del 1920, sede naturale fu la scuola, dal marzo 1921, pur rimanendo a Clivio, l’Amministrazione venne trasferita presso la Camera del Lavoro di Varese, infine il recapito ufficiale fu “Casella postale 69 – Varese”.
Nel 1915-18 dovette sospendere l’attività e la pubblicazione a causa del primo conflitto mondiale e ripresero con il n. 14 datato agosto-settembre 1920
Il 23 aprile 1922 una spedizione punitiva fascista portò all’incendio dell’archivio e della biblioteca. Il 18 aprile 1923 un nuovo “sopralluogo fascista” con squadre di militi portati da due camion invasero i locali mettendo a soqquadro ed asportando quanto loro poteva interessare.”

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