Edito da Gedisa, Barcellona, 2001, 284 p.
Richard Porton approfondisce i molti modi in cui i registi e le registe hanno ritratto le lunghe tradizioni dell’anarchismo nell’ambito della lotta rivoluzionaria. Pur riconoscendo la predilezione del cinema sui ridicoli stereotipi anarchici, Porton concentra la sua analisi su film che, consapevolmente o meno, riflettono o addirittura promuovono la resistenza sul posto di lavoro, la pedagogia anarchica, l’auto-emancipazione e l’insurrezione anti-statale. Porton spazia dall’era del muto ai classici come Zero in Condotta e Amore e Anarchia, fino a film contemporanei come The Nothing Factory, coinvolgendo le opere di Jean Vigo, Jean-Luc Godard, Lina Wertmuller, Yvonne Rainer, Ken Loach e tanti/e altri/e.
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Note dell’Archivio
-Libro in spagnolo
-Traduzione del libro in inglese “Film and the anarchist imagination”, Verso, 1999
-Nella seconda edizione di questo libro (edita dalla University of Illinois Press, 2020), Porton riflette su diversi nuovi argomenti tra cui le rappresentazioni negative dell’anarchismo negli ultimi vent’anni e l’abbraccio contemporaneo al post-anarchismo.