Edito da Sicilia Punto L/Terrelibere.org, Ragusa, Giugno 2006, 103 p.
Quali sono i veri obiettivi che muovono da anni la «lobby del Ponte»? Quale sarà il vero impatto dei cantieri sulle popolazioni? E vero che la costruzione della mega-opera sarà un disastro per i conti dello Stato? Alla fine, chi ci guadagnerà davvero? Il quaderno articola in sette punti le argomentazioni contrarie al Ponte, riportando ragioni note (ambiente, mafia, impatto occupazionale) e proponendo questioni poco conosciute (guerra, conflitti d’interesse, aziende ed interessi coinvolti). La lotta contro le Grandi Opere – fino a qualche tempo fa limitata ad una piccola minoranza ed oggi questione nazionale — ha riproposto la riscoperta dei territori e pone da subito il problema di un diverso modello di sviluppo. 1. Il club del cemento. Perché il Ponte è affare per pochi. 2. Impatto sociale. Perché il Ponte stravolge la vita della comunità. 3. La mafia. Perché il Ponte ripropone il dominio criminale. 4. La diseconomia. Perché il Ponte è un disastro per i conti pubblici. 3. Impatto occupazionale. Perché il Ponte non dà lavoro. 6. Impatto ambientale. Perché il Ponte distrugge l’ecosistema. 7. I militari. Perché il Ponte è collegato alla guerra.
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