Edito da La Fiaccola, Ragusa, Aprile 1993 [volume secondo], 230 [volume secondo]
[…] La proliferazione dei mezzi di comunicazione di massa ha prolungato i sogni della veglia. Tracciato sentieri mentali, schemi, modelli, percorsi conviviali tesi a soddisfare i bisogni aggregativi della realtà comunicazionale. Qui condividere non è con/vedere ma convertire quanto più gente possibile ai percorsi e ai presagi della comunità de/umanizzata. I padroni dei media esaltano la lingua dominante come apologia del pensiero mercantile e fungono da organismi di controllo e di programma elaborati sotto forma di comunicazione, culture, ideo logie, merci, contenitori totalizzanti della memoria sociale. Così Karl Marx: «Nel progresso della produzione capitalista si forma una classe sempre più numerosa di lavoratori, che, grazie all’educazione, la tradizione e all’abitudine, subiscono le esigenze del capitale altrettanto spontaneamente che il cambiamento del le stagioni». Nella metafisica del peggio, le democrazie del so spetto e della violenza protetta, giocano sulla frenesia del profitto gli ultimi scampoli di storia dell’uomo. Quando una società è fondata sul delitto, ogni parlamento diviene un postribolo di ladri, di assassini, di apologeti del crimine… e tutte le virtù che dispensano nelle farse elettorali sono legate (a doppio filo) al cappio del boia, ai fucili del plotone di esecuzione о ai terrorismi e le mafierie dei padroni della Borsa. Il cinema sistematizza nei generi gli scenari di un «nuovo or dine». Dalla dittatura del gusto sperimentata nel cinema fascista, nazista, comunista… si è passati a favole più accattivanti ma non meno pericolose e tiranniche per l’evolversi della comunità multi razziale… ma proprio nel massimo del suo trionfo mercantile, la fiaba-cinema mostra le sue forzature, manipolazioni, gonfiamenti… e qui anticipa anche i punti delle prossime cadute.
Nota dell’Archivio
-Attualmente mancano i volumi 1 e 3