Edito da Mazzotta Editore, Milano, Ottobre 1976, XIX-431 p., Quinta Edizione
Il discorso sui mezzi di comunicazione di massa, i cosiddetti mass-media, è stato portato avanti in genere da studiosi non marxisti che, pure con buoni risultati, non sono mai giunti al discorso essenziale: i mass-media sono un’arma micidiale nelle mani della classe dominante contro la quale si può combattere solo conoscendone a fondo i meccanismi e le tecniche. Nasce cosi il concetto di controinformazione come componente essenziale della lotta di classe, come strumento per la crescita della coscienza delle masse proletarie, come embrione di una « nuova informazione ». Pio Baldelli mette a nudo le strutture borghesi dell’informazione in tutte le sue manifestazioni, linguistiche e tecniche, e analizza le strutture, ancora carenti ma fortemente sviluppabili, della controinformazione di cui fornisce ampie documentazioni su alcune passate « battaglie » collegate al periodo della « contestazione ». Il nucleo centrale del volume è imperniato sull’analisi del rapporto informazione-controinformazione in alcuni avvenimenti di grossa portata politica come i fatti di Cecoslovacchia, l’Isolotto, il caso Pinelli-Valpreda, la morte di Feltrinelli, l’uccisione di Calabresi, le tragiche olimpiadi di Monaco e il caso Watergate. Una attenta disamina delle forme e degli usi politici delle tecniche audiovisive chiude, con un chiaro di scorso sul cinema politico, questo volume, che si stacca molto nettamente dalle consuete analisi sui mass-media per entrare nella viva realtà del discorso politico svolto con l’ottica del militante e dell’esperto.
Nota dell’Archivio
-Prima edizione: Giugno 1972
-Seconda edizione: Ottobre 1972
-Terza edizione: Settembre 1973
-Quarta edizione: Maggio 1974