Galleani Luigi, “Contro la guerra, contro la pace, per la rivoluzione sociale”

Edito da Centrolibri Edizioni Anarchiche e libertarie, Catania, Luglio 1983, 139 p.

Estratto dalla Prefazione “Contro la guerra, contro la pace, per la rivoluzione” (1929)

La forma polemica che l’autore diede al suo studio, e che noi conserviamo intatta, non toglie nulla all’obbiettività dell’esame e della discussione. Quando Galleani polemizza con uomini del suo livello intellettuale e morale, con uomini che giudichi superiori nell’intelligenza ed eguali nella buona fede, anche se in errore, conserva – come ben lo dimostrò nella polemica con Saverio Merlino sulla “Fine dell’anarchismo?” – il tono, la misura e la serenità da cui non si diparte mai chi confida alla forza degli argomenti il trionfo della verità. Segnalando al Kropotkine, ed a tutti i militanti dell’avanguardia rivoluzionaria, le fallacie dell’interventismo anarchico”, Galleani poneva la discussione ad un livello superiore, nella forma e nella sostanza, alle contingenze del momento, che conserva inalterato il suo valore oggigiorno mentre, rifacendosi delle stanchezze della “grande guerra”, i poteri costituiti attendono assiduamente a preparare le grandi guerre dell’avvenire. Muteranno i nomi, le circostanze immediate, le combinazioni: ma finchè contro la vita dei popoli saranno privilegi e privilegiati a cospirare, le guerre non avranno altro scopo che di cercare le materie prime all’industria, i mercati alla produzione, gli investimenti alla finanza, i dividendi al capitale. Saranno cioè affatto estranee al proletariato chiamato a combatterle.

Nè va considerata quale eccezione la Russia emersa dalla Rivoluzione del 1917, dove, sotto la protezione di una fraseologia ufficiale violentemente rivoluzionaria, il capitalismo getta le basi di ‘una nuova grande potenza economica nello stesso tempo in cui si affermano le antiche differenziazioni di classe e i lineamenti politici dello Stato e della Patria tradizionale. I superstiti firmatari del “Manifesto dei Sedici” — con cui Kropotkine e i suoi amici facevano appello alla resistenza contro gli eserciti imperiali, nel 1916 — ritornano alla riscossa per difendere il loro atteggiamento “interventista” e per farne una piattaforma di propaganda che, se fosse adottata nel movimento anarchico, ne farebbe una semplice appendice dello Stato borghese nelle sue frequenti avventure di sangue.

Raccogliendo e pubblicando queste pagine sconosciute ai più, noi intendiamo portare alla discussione un contributo di prima importanza, e dell’atteggiamento generalmente adottato dagli anarchici del mondo intero: contro alla guerra e alla pace borghese, favorevoli solo alla Rivoluzione Sociale, una giustificazione incontrovertibile.

Il compagno Galleani si trova, fin dal 1927, “confinato” all’Isola di Lipari, nella impossibilità di ricevere nostre notizie come di mandarne le sue. Egli è quindi a sua insaputa, e perciò senza la sua autorizzazione e senza il suo espresso consenso, che riesumiamo dalla Cronaca Sovversiva #l suo studio sulla guerra, per la presente pubblicazione.
GLI EDITORI

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Nota dell’Archivio
-Nella prefazione del libro, curata da Franco Lombardi, viene riportato che gli articoli di Luigi Galleani presentati in questa edizione “si trovano tutti pubblicati, assieme ad altri del periodo 1915-18, nel volume Una battaglia, edito da “ l’Adunata dei Refrattari” nel 1947, e tre di essi (per l’esattezza, quelli intitolati rispettivamente “Per la guerra, per la neutralità, o per la pace?” , “Contro la guerra, per la rivoluzione sociale” e “Contro la guerra, contro la pace, per la ri­voluzione!”) erano stati precedentemente raccolti in un opuscolo, dato alle stampe dagli stessi compagni de “l’Adunata” nel 1929, sotto il titolo di Contro la guerra, contro la pace, per la rivoluzione sociale.”

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