Nettlau Max, “Breve storia dell’anarchismo”

Edito da L’Antistato, Cesena, 1964, 308 p.

Una «Storia dell’anarchismo», un’opera storica cioè che indicasse la genesi e tracciasse lo sviluppo dell’idea anarchica congiuntamente alla formazione del movimento operaio ed alla storia politica, economica e sociale generale, non è mai stata scritta in lingua italiana. Gli studi storiografici che pure in questo ventennio del dopoguerra hanno assunto un ritmo vertiginoso di produzione – ci riferiamo evidentemente alla storiografia socialista – sia con opere in lingua italiana, sia con riscoperte e traduzioni di opere, mentre hanno dato un rilievo, spesso apologetico, al pensiero marxista, hanno taciuto o hanno dato scarsa importanza al pensiero anarchico.
In Italia, dove pur non mancano alcuni scritti sul movimento anarchico italiano, ancora si è fermi – quanto a «storia dell’anarchismo» – al centone del Sernicoli ed al più noto saggio dello Zoccoli. Il primo, che ha costituito la fonte d’informazione più nutrita di tutta una letteratura di appendice antianarchica, non merita davvero di essere classificato tra le opere storiografiche giacchè ad esso manca, per non dire altro, una, sia pur minima, comprensione dell’anarchismo, riducendosi ad una fredda elencazione di avvenimenti – scelti tra i più «ameni» – i quali, così, consentono all’«uomo di legge» Sernicoli di giustificare le repressioni anti anarchiche e di invocare nuovi e più convincenti mezzi «legali» per annientare il movimento anarchico.

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Nota dell’Archivio
-Traduzione del libro “La anarquía a través de los tiempos”

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