Edito da Biblioteca dell’Avvenire Sociale, Messina, 1904, 67 p.
Prefazione di Eliseo Reclus
Questo opuscolo, denso di fatti e soprattutto sobrio di divagazioni e commenti personali, è il riassunto di un’opera che potrebbe esser chiamata “colossale”, la Biografia di Michele Bakounine, in tre volumi, di cui ogni grande biblioteca d’Europa possiede un esemplare. Questo riassunto è, come l’opera maggiore, un documento che abbiamo ragione di ritenere perfetto, dato lo scrupolo del biografo, la precisione rigorosa con cui ogni fatto, ogni nome, ogni data sono state controllate. Sulla parola di Max Nettlaus possiamo leggere ogni pagina di questo lavoro con l’assoluta sicurezza che ciò che leggiamo si avvicina, per quanto è possibile, con la massima precisione alla verità. Il Bakounine di cui Nettlau ci parla è proprio il medesimo che noi avemmo la fortuna di conoscere. Perciò vivissima è la nostra riconoscenza verso il biografo, grazie al suo impareggiabile lavoro la personalità di Bakounine, del quale i lineamenti ed il carattere stavano per essere dimenticati, ci è presentata in tutta la sua interezza. L’azione del grande agitatore internazionalista essendo stata conosciuta e condivisa da migliaia di individui, sparsa in innumerevoli lettere, epistole e proclami veementi indirizzati a uomini di tutte le opinioni in tutte le lingue dell’Europa civile, l’insieme ed il risultato di tanto immenso lavoro così sparpagliato avrebbe corso rischio di confondersi in un ricordo caotico, se Nettlau, assumendosi una fatica straordinaria, senza pari, di viaggi, di visite, di corrispondenze, di collezioni e di verifiche, non fosse riuscito a ricostituire tutta la vita prodigiosamente attiva dell’agitatore russo, se non ne avesse in tal modo per sempre fissati il movimento ed i tratti. Possiamo dire che Nettlau ci ha restituito Bakounine. Certo, questo superbo genio della rivoluzione, odiato più di tutti dai conservatori del suo tempo, apparirà in avvenire come uno dei personaggi più notevoli del periodo compreso tra la rivoluzione del 1848 e la Comune di Parigi del 1871. Egli si mostra a noi tra due grandi scosse dell’umanità e ce ne spiega il vero senso. Quando tutte le storie di guerre e di conquiste saranno dimenticate, la possente figura di Bakounine irradierà al di sopra del secolo nel quale nacque il socialismo cosciente, emancipatore dell’umanità. Poichè Bakounine fu un precursore, sottomesso meno di tutti gli altri al turbinio delle influenze esteriori, del tempo, dell’ambiente e delle società sempre mutevoli; come pensatore egli si distacca e si emancipa da ogni sopravvivenze dei pregiudizi e delle usanze; fu insomma un “previvant” dell’avvenire, colui che maggiormente predicò la “società senza leggi”, il propagandista della Internazionale futura, immaginata non come un nuovo Stato diretto da pontefici, ma come una alleanza fraterna di uomini uguali e liberi. La vita di Bakounine fu ricchissima di avvenimenti i più disparati; egli conobbe tutte le traversie, tutti gli estremi, dalla gioia e più nobili e dolci amicizie fino all’isolamento assoluto e alla tortura della prigionia. Le impressioni successive riportate nei lunghi viaggi, le cospirazioni, le migliaia d’interviste con i rappresentanti di ogni classe e partito occuparono tutti i minuti della sua esistenza, e intanto, in mezzo a questo turbine incessante, egli conservò la più meravigliosa unità di pensiero e di volere. “La rinnovazione non può nascere che dalla distruzione”: questo fu il principio che egli professò e proclamò fino dai più giovani anni, e che fece risuonare come rintocchi di morte in mezzo al mondo spaventato dagli oppressori. È dopo aver perseguito il suo scopo con una passione e perseveranza che non hanno uguali, quando infine atterrato dal destino, stanco per le persecuzioni, le calunnie e le sofferenze, sentì mancarsi lo spirito ed essere preso dalla morte, allora riassunse la sua esistenza e le diede l’ultima consacrazione ridicendo il grido di guerra del secolo XVIII: “schiacciamo l’infame!”
E voleva dire: “Riafferriamo la lancia con cui l’arcangelo leggendario credette aver vinto per sempre Lucifero, simbolo del libero pensiero, della rivendicazione eterna, e serviamocene alla nostra volta per distruggere per sempre la Chiesa autoritaria, per costruire infine la società degli Uguali e dei Liberi!”. Ed oggi, mezzo secolo dopo Bakounine, continuiamo noi la sua opera con lo stesso ardore, la stessa sua passione. È il mezzo migliore di rendere omaggio alla sua memoria.
Nota dell’Archivio
– Nella “Bibliografia di Bakunin“, a pag. 152 si riporta la seguente voce: “Michael Bakunin. Eine biographische Skizze(con epilogo di G. LANDAUER) Berlino, Ed. P. Pawlowitsch, 1901, 64 pp. in traduz. italiana: Michele Bakunin uno schizzo biografico – Trad. di L. MERLINO – Prefaz. di E. RECLUS, Messina, Biblioteca dell’Avvenire Sociale, 1904, pp. 67.
in lingua russa nelle edizioni Golos Truda, Leningrado, 1920.