Durata: Ottobre 1914
Luogo: Roma
Periodicità: Numero Unico
Pagine: 8
Note dell’Archivio
– Pagina 3 si trova alla fine del giornale.
– La risoluzione del giornale è pessima. Provvederemo, in un prossimo futuro, a recuperare una versione migliore del suddetto.
– Come riportato da Bettini, “E’ la prima pubblicazione lanciata dagli “anarchici” interisti, che, firmandosi collettivamente “Gli anarchici indipendenti d’Italia”, vi pubblicano in prima pagina, una dichiarazione di fede interventista.Collaborarono al foglio, con contributi individuali: Libero Tancredi (dell’anarchismo); Antonio Agresti (Oggi e domani); Attilio Paolinelli (Comunismo e Individualismo. Ideologie metafisiche e realtà anarchiche); Maria Rygier (Per la civiltà contro la barbarie); Torquato Malagola (Alle armi!). Inoltre, a p. 8, sotto il titolo II pensiero di Bakunin, i redattori pubblicarono, in sostegno della propria posizione, brani frammentari, ripresi da Lettres à un français sur la crise actuelle (1870).”
– Riguardo le critiche, si vedano i citati Fedeli, Masini e Cerrito, nonchè l’articolo di Bertoni, “Agli “sfidatori””, pubblicato su “Volontà. Periodico di propaganda anarchica”, a. II, n. 42, del 28 nov. 1914. Quest’ultimo articolo, purtroppo, è sì online insieme al numero completo ma con una risoluzione pessima e illeggibile. Citiamo qui una parte dell’articolo di Bertoni che siamo riusciti a trascrivere: “Fra le cose le più odiose del mondo noi mettiamo la confusione volontaria delle idee. Ognuno è libero, ad un dato momento, di riconoscere che le idee professate sino allora hanno cessato dall’essere le sue; le ragioni che lo muovono possono aver nulla di disonorante, rappresentare anzi una generosa illusione; non è certamente disonesto il voler invocare gli antichi principi in favore di mezzi e fini che non sono evidentemente la negazione. Ora, Anarchia vuol incontestabilmente dire negazione dello Stato. Un individuo che invoca l’azione statale, e soprattutto quella militare, scelga tra i vari gruppi politici, parlamentari quello che gli è maggiormente simpatico o ne fondi magari uno nuovo, ma cessi di dirsi anarchico. Così vogliono la logica e l’onestà. È la prima osservazione che crediamo altro di fare a tutti i compilatori della Sfida, che s’intitola giornale di polemica anarchica. non anarchica, ma anti-anarchica è la loro politica in favore dell’idea nazionale statale, dell’intervento militare statale, polemica fatta […] con l’approvazione di tutti coloro che ci hanno sempre condannati.“