2018, 85 p.
Recensione di Santo Catanuto
Snello e ricco di rari documenti del periodo è l’ultimo libro dedicato a Giuseppe Pinelli. Una lunga serie di pubblicazioni, snodatasi per 50 lunghi anni a cominciare dal noto libro di Camilla Cederna, ha descritto ripetutamente la figura di Pinelli, la diciassettesima vittima dell’immonda strage orchestrata nel “cuore occulto del potere”, il famigerato Ufficio degli Affari Riservati del Viminale. Di Giuseppe Pinelli, scaraventato dalla finestra del quarto piano della questura di Milano quella maledetta sera del 14 dicembre 1969, nel pieno delle lotte operaie e studentesche, molto si è scritto ma un particolare aspetto della sua personalità politica è rimasto un po’ in ombra.
Questa pubblicazione intende colmare la lacuna ponendo in evidenza la sensibilità mostrata da Pinelli verso il mondo del lavoro, insieme alla forte convinzione che solo l’autoemancipazione dei lavoratori dal lavoro salariale e subordinato può costituire la base effettiva per un cambiamento radicale della società nel suo insieme e in ogni sua piega. Non fu per caso, quindi, che Pinelli abbia dedicato molte delle proprie energie alla lotta sindacale, che intendeva propositiva e costruttiva dentro la più vasta ottica del cambiamento sociale e non limitata ai pur necessari miglioramenti delle condizioni del lavoro e delle retribuzioni. Fu in tale ottica, prettamente libertaria, a-gerarchica ed autogestionaria, in una parola anarchica, che Pinelli si orientò verso l’Unione Sindacale Italiana: già importante espressione del movimento operaio in Italia prima che il fascismo l’annientasse.
Pinelli, ferroviere anarchico abitante nelle case ALER di San Siro (da qui il titolo del libro) fu molto attivo e forse determinante nella ripresa e nel rilancio dell’USI a Milano. La documentazione prodotta in quel frangente storico (volantini, articoli di stampa, lettere…) è stata pazientemente raccolta e ordinata da Franco Schirone ed inserita nel testo da egli curato per conto dell’Associazione Culturale “Pietro Gori” di Milano e dell’Unione Sindacale Italiana (USI-CIT), promotori dell’iniziativa editoriale. Ai documenti inediti si affiancano diverse testimonianze orali riguardanti sia la persona di Pinelli, sia l’esperienza dell’USI nell’“autunno caldo”, sia alcune iniziative promosse negli ultimi anni per tener viva la memoria dei fatti, della loro estrema gravità e delle modalità con cui lo stato si è opposto alla montante lotta dei lavoratori, degli studenti e della parte di popolazione subalterna che intendevano affrancarsi dai diktat dei gestori dello status quo, prendendo nelle proprie mani le sorti delle proprie esistenze.
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