Milano, 2003, 91 p.
Il carcere e la cortina di silenzio con la quale si vuole avvolgere quanto accade al suo interno sono uno strumento politico del potere per risolvere le profonde contraddizioni che produce.
Nessuna voce d’accusa, di protesta, di indignazione deve turbare la “pace sociale” imposta dal capitale. In tempi di crisi economica generalizzata e diffusa, fatta pagare come sempre con sudore e sangue ai proletari, ogni forma di lotta e di organizzazione, dentro e fuori dal carcere, diventano estremamente pericolose per la sopravvivenza di questo sistema.
Per sviluppare un dibattito tra le diverse realtà del movimento rivoluzionario e antagonista, tra i detenuti e i loro familiari, per costruire una rete di controinformazione e mobilitazione, per praticare una concreta solidarietà di classe.
Dicembre 2002
compagne e compagni contro il carcere e la repressione
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