(a cura di) Berneri Giovanna, Zaccaria Cesare, “Errico Malatesta. Scritti scelti”

Edito da RL, Napoli, 1947, XV+391 p.

dall’Introduzione
“[…] Riportiamo […] tra gli italiani questo gran vecchio sempre giovane, con ciò che di lui sopravvive eterno: il suo pensiero, denso di esperienza, così aderente alla vita intensa in cui s’è maturato che non si può mai separarlo da esso, ricostituirlo a parte in teorie o in sistema. Perciò rinunciamo a tentarne qui, come premio, una esposizione complessiva. Perciò abbiamo resistito alla tentazione del facile ordine cronologico. Perciò non v’è nel nostro libro parola alcuna che non sia di Malatesta (a parte alcuni titoli, ovviamente nostri).
Nessuno può spiegare Malatesta più chiaramente di Malatesta. Ogni parola estranea -ed anche le nostre sarebbero già estranee, nonostante il grande amore- turberebbe la limpidezza pacata del suo ragionare caldo e avvicente. Così, senza commenti, lo mandiamo tra gli uomini e le donne del nostro tempo e soprattutto tra i giovani.[…]”

Gli scritti di Malatesta (da “Il Libertario. Settimanale della Federazione Anarchica Lombarda”, n. 93, anno III, 16 Luglio 1947)
Il Gruppo Editoriale RL di Napoli ha pubblicato, raccogliendoli in elegante volume, alcuni articoli scritti da Malatesta su “Umanità Nova” e su altri giornali dell’epoca. Ha fatto opera veramente degna ed encomiabile. Questo libro bisogna diffonderlo fra i simpatizzanti e gli affini. È doveroso da parte nostra. I nostri compagni tutti poi dovrebbero aver sottomano e rileggere queste pagine che, scritte dalla penna magistrale di Malatesta possono far testo per chiarezza e limpidezza di pensiero e di fede. Accenni polemici, sferzate e, soprattutto, chiarificazioni ed ammaestramenti contengono queste pagine che devono essere meditate perché possono e devono essere d’insegnamento specialmente ora che al nostro orizzonte politico si profilano alcune nuvolette annunciatrici forse di burrasche come allora, nel lontano 1920-21. È la voce di un combattente della libertà che ci rianima. È l’insegnamento che proviene da un lottatore che non ha mai deviato in tutta la sua vita spesa interamente al servizio della libertà integrale dell’uomo, che ci parla ancora e ci dà fede. Insegnamento che vale certo più di cento volumi perché fu professato con animo e cuore protesi sempre verso la stessa fulgida mèta durante anni ed anni di un’intera vita esemplarmente conseguente. Torniamo ad insistere: il libro deve essere riletto da tutti i compagni perché è utile ed efficace per rischiarare ed illuminare le idee non chiare e ravvivare la fede per la libertà che non fosse ancora consolidata e radicata in fondo al cuore. Il libro poi si presenta in veste tipografica moderna e degna. Ci sentiamo perciò in dovere di elogiare i compagni di Napoli che ne hanno curato la pubblicazione. Vi sono, purtroppo, degli svarioni tipografici qua e là, specialmente in fatto di date, ma sono nèi da poco a cui il lettore intelligente può indulgere facilmente, e che ci auguriamo eliminati in una prossima edizione.
Mario Frombolieri

Malatesta, scritti scelti. (da “Volontà. Rivista mensile del movimento anarchico di lingua italiana”, n. 1, anno II, Luglio 1947)
Cara Giovanna,
ringrazio assai Zaccaria e te per avermi mandato gli scritti scelti di Malatesta. Li ho divorati dal principio alla fine con grande interesse. Si tratta di una fonte storica di prim’ordine per la interpretazione degli avvenimenti italiani, e ne farò uso – e come!- se mai avrò tempo di dare l’ultima mano al libro che preparo sulle origini del movimento fascista, nel quale parecchie pagine le avevo già dedicate a Malatesta. Mi hanno commosso assai le immagini che ho visto di quell’uomo nel vostro libro.
Grazie di nuovo e mille saluti cari. Arrivederci, spero nel prossimo ottobre.
Harvard, maggio 1947.
Gaetano Salvemini

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Note dell’Archivio
-Come riportato nel testo curato “La presente raccolta, ovviamente lacunosa, è stata compilata con gli scarsissimi materiali disponibili nelle condizioni presenti:
–i 3 volumi di “Scritti” pubblicati a Ginevra nel 1934-36
–alcuni numeri de “L’Adunata dei Refrattari” di New York
–“Errico Malatesta” di Armando Borghi, Parigi, 1933
–un gruppo di lettere messe a disposizione da Gigi Damiani.
Gli editori saranno grati a chi procuri altro materiale, in vista di una più completa edizione avvenire”

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