Edito da BePress, Lecce, 2009, 84 p.
Riflessioni, documenti, lettere dal carcere di uno dei più noti ladri di tutti i tempi. Alexandre Jacob passato alla storia come “il ladro gentiluomo” ispirò lo scrittore francese Maurice Leblanc da cui creò il personaggio di Arsenio Lupin. Arrestato con tutta la banda nel 1903, Jacob trasformò la propria difesa in un comizio leggendario: “una parte del mondo vive nel freddo, nella fame, nel dolore. Io ho voluto vendicarla”. In carcere ha scritto sulle condizioni dei detenuti, dei penitenziari e del rapporto con la società più in generale: “Se i prigionieri scappassero dalle angherie, dagli abusi di potere dei quali sono vittime presumibilmente sarebbe un progresso, ma il problema rimarrebbe comunque. Più in generale è l’intera struttura sociale che necessita di un cambiamento. All’attuale stato delle cose, io credo che la vendetta sperimentata dentro i penitenziari costituisca una delle più grandi abominazioni del nostro tempo ed io grido: abbasso le prigioni, tutte le prigioni”.
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