Edito da La Fiaccola, Ragusa, Novembre 1999, 79 p.
«Puerili esercitazioni» arrivò a definire le prime imprese di «Giustizia e libertà» Giorgio Amendola, polemizzando nel 1957 con Ernesto Rossi; ma «puerili esercitazioni» devono essere sembrate a molti altri le vicende dei movimenti terzaforzisti e delle loro riviste, specie per il periodo seguente all’immediato dopoguerra. Chi ha compilato questo volume, pigro studioso di provincia ma forse lettore non del tutto distratto, ha invece voluto cominciare a mostrare quanto complessa sia stata la vicenda de «Il Ponte», e come anche a un superficiale esame di questa rivista ci possano essere delle sorprese. Ferruccio Parri e A.C. Jemolo non sono cer to personaggi sconosciuti: ma si è mai notato che (insieme col fedele E.E. Agnoletti, figura invece ancora da scoprire) furono loro i veri successori di Calamandrei come editorialisti della rivista, e come nei loro articoli si trovino critiche, polemiche, osservazioni lontane dall’immagine stereotipata di quelle personalità? Si è mai riflettuto sui commenti per nulla ovvi e a volte inquietanti della nostra rivista su fatti come quelli dl periodo di Tambroni о sugli scioperi del ’62 о sulle vicende ungheresi e israeliane? Nelle ampie note si trovano riferimenti a libri e articoli anche al di fuori dall’ambito della nostra rivista, rimasti sconosciuti anche se gli autori loro erano Calamandrei, E. Rossi, De Caprariis, A. Borghi, e risalendo nel tempo E. Malatesta, ecc., si suggerisco no indagini su un mondo ancora da scoprire e si avanzano ipotesi per spiegare alcuni di questi strani silenzi. In appendice è ristampato un articolo sconosciuto di Jemolo del 1977, nel quale il giurista cattolico-liberale uscì un istante dal suo cupo pessimismo per cercare elementi positivi, tipicamente libertari, nelle agitazioni di quel periodo.