Edito da La Fiaccola, Ragusa, 1976, XI+224 p.
Dall’incipit del libro
Di Gesù Cristo — persona reale, essere umano — la storia non ci ha conservato nessun documento, nessuna prova, nessuna dimostrazione.
Egli non ha scritto nulla .
Anche Socrate, in vero, non scrisse nulla, insegnando solo oralmente. Ma tra Cristo e Socrate vi sono tre differenze capitali: la prima consistente nel fatto che Socrate non insegnò nulla che non fosse razionale, o meglio, umano, mentre Cristo a ben poca cosa di umano mescè molto di miracoloso; la seconda, derivante dalla circostanza che Socrate passò alla storia unicamente come persona naturale, laddove Cristo non fu né è conosciuto che come persona soprannaturale; la terza, infine, scaturente da ciò che Socrate ebbe per discepoli persone storiche che ci sono garanti della sua esistenza — quali Senofonte, Aristippo, Euclide, Fedone, Eschine, ed il divino Platone — mentre dei discepoli di Cristo nessuno è conosciuto se non attraverso i documenti sospetti della fede, come il loro Maestro.[…]
Note dell’Archivio
-Bossi firmò questo opuscolo con lo pseudonimo di Milesbo
-Edizioni precedenti e successive a La Fiaccola: Società Editoriale Milanese (1900, 1904, 1905 e 1906), Libreria Internazionale Di Avanguardia (1951), La Baronata (2009) e Urania editoriale (2010)