Manifesto ai socialisti ed al popolo d’Italia e programma del Partito Socialista Anarchico Italiano. Risoluzioni del congresso socialista italiano di Capolago

Stampato da Barboni e Paganelli, Castrocaro, 1891, 16 p.

Estratto da Masini Pier Carlo, “Storia degli anarchici italiani da Bakunin a Malatesta”, pagg. 240-241

[…]L’iniziativa di un congresso nazionale, ampiamente discussa du­rante l’estate del 1890, entrò in una fase di realizzazione con la riunione di anarchici romagnoli svoltasi a Faenza il 13 ottobre e con una quasi contemporanea proposta di anarchici milanesi. […] la riunione era segretamente indetta per i giorni 4, 5 e 6 gennaio 1891 nel piccolo centro ticinese di Capolago, non lungi dalla frontiera italiana. Il congresso ebbe pieno successo, non solo per la par­tecipazione di delegati – un’ottantina provenienti da quasi tutte le regioni italiane e da diversi centri dell’emi­grazione all’estero – ma anche perché rispose pienamente agli intenti dei promotori.Malatesta e Merlino volevano un congresso « aperto a tutti i socialisti senza distinzioni di partito » e ottennero da una parte la personale parte­cipazione di Cipriani, il cui nome era un simbolo d’unità rivoluzionaria, e dall’altra la adesione di Luigi Galleani, non molto favorevole all’organizzazione di partito. Insie­me ad anarchici come Malatesta, Merlino, Gori, Ettore Molinari, Cesare Agostinelli parteciparono anche socia­listi moderati come Giuseppe De Franceschi e Jacopo Danielli che ebbero modo di far presenti le loro riserve sull’astensionismo elettorale della maggior parte dei pre­senti. Comunque, dal congresso uscì il partito, anzi la fede­razione italiana di un Partito socialista anarchico rivolu­zionario internazionale, la cui estensione ad altri paesi era nei propositi dei suoi fondatori. Apparato organizza­tivo ridotto al minimo, con la solita commissione di corrispondenza. I lavori del congresso si conclusero in un clima di tolleranza, senza il prevalere di maggioranze su mino­ranze ma con la registrazione di consensi e di dissensi quali venivano dichiarati dai partecipanti. Il congresso all’unanimità decise di aderire alla festa universale del 1° maggio per farne una grande occasione di agitazione sociale e di lanciare l’appello « ai sociali­sti e al popolo d’Italia ». L’appello diffuso in tutta la pe­nisola contiene un compendio delle idee socialiste e anarchiche, una critica abbastanza misurata del sociali­smo legalitario e una finale esortazione alla rivolta. […]

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Nota dell’Archivio
-Nel libro di Masini, vi è una nota a piè pagina: “Un resoconto del congresso è dato da F. S. Merlino con Socialisme et anarchisme, Le Congrès socialiste italian de Capolago (Suisse) in La Socìété Nouvelle (Paris-Bruxelles) del marzo 1897.”

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