Durata: 20 Febbraio 1915 – 24 Aprile 1915
Luogo: Milano
Periodicità: Settimanale
Pagine: 4 pagine
Note dell’Archivio
-Come riportato da Leonardo Bettini, “È il foglio degli anarchici interventisti, che già nell’ottobre del 1914 avevano lanciato a Roma, il n.u. la Sfida . Al giornale, la cui uscita era stata annunciata sulle colonne del Popolo d’Italia di Mussolini, collaborarono, fra gli altri, Mario Gioda, Massimo Rocca (“Libero Tancredi”), Maria Rygier e Oberdan Gigli. Di quest’ultimo è l’articolo programmatico (Perchè siamo interventisti, a. I, n. 1), nel quale si tornava a ribadire quell’identità “guerra-rivoluzione”, con cui il gruppo redazionale giustificava la propria posizione interventista. Vi si legge, fra l’altro: “Questa nuova Guerra Sociale difende il pensiero e l’azione degli anarchici che sostengono oggi la collaborazione di tutte le classi sociali per impedire il predominio tedesco nel mondo e per risolvere i problemi borghesi che ancora non permettono l’impostazione dei problemi sindacali e libertari”. Premesso poi, che “noi accettiamo o rinneghiamo i fenomeni più terribili della storia — la guerra e la rivoluzione — secondo lo spirito che li anima” e che quindi “accettiamo la guerra per evitare una oppressione”, conclude invitando i lavoratori a non estraniarsi dal conflitto, perchè il danno del vassallaggio nazionale si ripercuoterebbe su di loro.”
-Nella bibliografia de La guerra sociale riportata sul sito Bettini, vediamo alcuni titoli critici verso questi interventisti anarchici. Non avendo a disposizione l’articolo di Masini, condividiamo i due link degli articoli di Ugo Fedeli, pubblicati su Volontà: “Note sul 1914-1918. Gli anarchici e la guerra”, nn. 10 e 11.
Inoltre segnaliamo il citato libro dal sito Bettini, Gino Cerrito, “L’antimilitarismo anarchico in Italia nel primo ventennio del secolo”, Samizdat, Pescara, 1998. Di questo libro, si veda in particolare il capitolo Quinto, La violenza herveista, pagg. 41-49