Edito/Ciclostilato da Luigi Assandri, Torino, 1976, 32 p.
Per comprendere nel suo giusto valore questo interessante opuscolo di Alberto Meschi è necessario fare attenzione alle date segnate dall’autore in calce agli scritti. Il saggio principale – che porta la data del Primo Maggio 1947 – fu preparato dal Meschi alla vigilia del Congresso confederale di Firenze (che ebbe luogo nel Giugno dello stesso anno) ed ha perciò indiscutibile valore di documentazione. L’incalzare degli eventi può aver fatto dimenticare molte cose, ma è necessario che i rilievi contenuti in questo opuscolo siano tenuti presenti da quanti intendono studiare seriamente i problemi dell’organizzazione operaia e rendersi conto delle cause che hanno portato alla presente situazione sindacale italiana, così piena di incongruenze, di aberrazioni e di incognite. In data 6 novembre 1948 Alberto Meschi, rileggendo il suo scritto, ha aggiunto altre opportune considerazioni che integrano ed aggiornano i punti di vista precedentemente svolti. E il 10 Dicembre di quest’anno, infine, licenziando alle stampe l’opuscolo, l’autore – nella sua grande onestà di sincero combattente per la redenzione degli operai e per la loro effettiva elevazione morale ed umana – ha parole di vera bontà per richiamare i lavoratori sulla via del loro affratellamento per combattere, uniti, contro il nemico comune: lo sfruttamento capitalista e la tirannia dello Stato, nel quale si annida l’ostacolo principale che impedisce la eliminazione dei privilegi di classe e la realizzazione della giustizia sociale. Le tre parti di questo opuscolo – se pure scritte in epoche diverse – costituiscono nel loro complesso una trattazione omogenea ed organica, utilissima per chi si appassioni al problema assillante delle lotte operaie tendenti al raggiungimento di una “umanità nova” di liberi e di uguali.
Gli Editori
Nota dell’Archivio
-Prima edizione: Gruppo editoriale anarchico, Torino, 1948