Edito da: Giuffrè editore
Luogo di pubblicazione: Milano
Anno: 1969
Pagine: VII+443
File: Epub
Introduzione/Premessa/Presentazione/Sinossi/Quarta di Copertina/Sintesi:
Questo libro è famoso. È stato un best-seller nell’edizione americana di qualche anno fa. Giunge in Italia con un certo ritardo, ma in tempo per una comprensione più matura e aderente. Nel 1954, quando l’opera apparve, le linee della civiltà tecnologica non si erano ancora definite proprio nel senso previsto da Jacques Ellul: e il distacco di un buon quindicennio era necessario per un bilancio, che si chiude largamente in attivo.
La ricerca centrale riguarda il rapporto nuovo che l’uomo è tenuto ad instaurare con l’universo tecnologico, con un ambiente cioè che si è sovrapposto alla vecchia «natura». Tale rapporto non sussegue in continuità col dominio stabilito sul mondo fisico dall’homo faber, non è il compimento dell’opera millenaria iniziata dall’umanità per umanizzarsi.
L’homo faber creava; l’uomo dell’universo tecnologico rischia di essere creato, cioè sospinto all’estremo automatismo. Le cose tecnologicamente trasformate minacciano all’improvviso di esercitare sull’uomo quel sopravvento che egli sembrava essersi assicurato sulle cose «selvagge». Quali le responsabilità? Quali le incognite?
Il discorso di Ellul è una risposta ancora tutta da meditare.
Nota dell’Archivio
– Traduzione dal francese del libro “La technique ou l’enjeu du siècle, Colin, Parigi, 1954