Santo Pollastro. Un uomo coraggioso e carico di altruismo. Cura e nota introduttiva di Alberto Ciampi. Profilo biografico di Aurelio Chessa

Edito da: Archivio Famiglia Berneri
Luogo di pubblicazione: Cecina
Anno: 1994
Pagine: 15
File: PDF
Introduzione/Premessa/Presentazione/Sinossi/Quarta di Copertina/Sintesi:

L’ «Archivio Famiglia Berneri» di Cecina, continua a riservare sorprese, sia per la quan­tità che la qualità del materiale conservato. È una miniera di informazioni e di corri­spondenze, di pubblicazioni periodiche e di materiale riguardante la storia del movi­mento anarchico, non solo di lingua italiana e rappresenta gran parte della memoria del movimento, specie di questo secolo. In agosto del 1994 è emerso un altro tassello di quel complesso rapporto che coinvolse irregolari che avevano aderito liberamente all’anarchia, per generosità d’ani­mo, per irrequietezza, per disagio rispetto alle regole della società repressiva. Una di queste figure è sicuramente rappresentata da Santo Pollastro che nel 1961, dopo reiterate richieste, si decise a scrivere la sua verità sull’ammutinamento nel peni­tenziario di S.Stefano a Ventotene sullo scorcio del 1943. Presentiamo trascritta e resa leggibile, la sua storia, “grezza” memoria di un av­venimento che coinvolse altre figure quali Giuseppe Mariani, in un periodo particolare della storia italiana, quello della caduta del regime mussoliniano. Oltre al profilo che di seguito fa Aurelio Chessa, non siamo intervenuti in alcun modo, si è voluto mantenere integro, senza note e/o aggiunte, quanto da Pollastro scritto, proprio per fornire agli studiosi ed a tutti coloro che si interessano di quelle vicende, materia prima sulla quale poter lavorare in seguito. Santo Pollastro assistette suo malgrado all’assassinio di Renzo Novatore, del quale era carissimo amico e compagno, come ricorda un telegramma della Regia Prefettura di Genova del 23 gennaio 1923, inviato al Ministero degli Interni e nel quale il prefetto conferma che era stato ucciso Renzo Novatore (Ricieri Abele Ferrari) il 29 novembre 1922, “mentre trovavasi in compagnia del pregiudicato Pollastri Sante”. Nel carcere dove avverrà il tentativo di ammutinamento sarà presente anche Giu­seppe Mariani, il quale viene qui e per la prima volta scagionato da Pollastro, rispetto all’accusa di aver collaborato con le guardie per il ritorno alla normalità nel peniten­ziario stesso. La supposizione di collaborazionismo ha animato il dibattito storiografico, e la pubblicazione di queste memorie lo riaprirà. Mariani, con G. Boldrini ed E. Aguggini, furono i responsabili dell’attentato al «Diana» che provocò 21 morti ed oltre 100 feriti nel Teatro Diana. Giuseppe Mariani morì a Sestri Levante il 26 marzo 1974, cinquantatre anni dopo l’attentato del 23 marzo 1921, che doveva colpire l’albergo attiguo al teatro, dove alloggiava il questore Gasti. Al funerale presenziò in lacrime Santo Pollastro. A S.Stefano di Ventotene, rimase per ventisei anni, fino al 1947. In questo peni­tenziario vi era morto Gaetano Bresci, e si ebbe il tentativo di ammutinamento di cui parla Pollastro.

Nota dell’Archivio

– L’opuscoletto venne stroncato su Cane Nero, n. 9, 6 Gennaio 1995

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