
Edito da: Fondazione Roberto Franceschi Onlus
Luogo di pubblicazione: Milano
Anno: Marzo 2003
Pagine: 182
File: PDF
Introduzione/Premessa/Presentazione/Sinossi/Quarta di Copertina/Sintesi:
Giorno della memoria, 27 gennaio 2002: gli studenti affollano l’Aula Magna del Liceo Classico C. Beccaria di Milano e ascoltano le relazioni degli oratori. Alcuni liceali vengono a sapere, per la prima volta, che mezzo milione di zingari è morto nelle camere a gas: uno sterminio dimenticato, insieme a quello degli omosessuali e dei Testimoni di Geova. Perché gli zingari nei lager? E, al di là dei luoghi comuni, chi sono esattamente gli zingari? Viene organizzata una serie di incontri e dal materiale raccolto nei seminari nasce l’idea del libro, i cui autori “morali” e materiali (ma non unici) sono quattro studenti del suddetto liceo. Supportato dalla “curiosità”, dalle conoscenze progressivamente acquisite e dalla conseguente indignazione morale degli studenti, il libro vuole assolvere nel contempo al dovere dell’informazione e della denuncia. Ai margini del mondo, pur essendo ovunque:le popolazioni dei rom e dei sinti da sempre perseguitate, emarginate, prive di diritti sono il soggetto di questo libro.
Dalla conoscenza all’etica della responsabilità, alla pratica dei diritti per il popolo maltrattato: con ciò i percorsi della Fondazione Roberto Franceschi e dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia si sono incrociati, stringendo un sodalizio il cui centro riguarda la cittadinanza, il riconoscimento dei diritti universali e la denuncia delle pesanti responsabilità storiche che l’Europa, e non solo, ha verso il popolo dei Roma. Le iniziative della Fondazione Roberto Franceschi, volte alla democratizzazione e alla condivisione delle conoscenze fra le giovani generazioni, trovano un corrispettivo nelle iniziative didattiche messe in atto dall’Insmli, finalizzate all’acquisizione di una sicura sensibilità democratica e ad una memoria storica al servizio di un futuro più libero: l’obiettivo prioritario consiste nella maturazione dell’impegno morale e nella partecipazione propositiva alla vita sociale e civile. Gli ideali infatti dei militanti del movimento resistenziale sono presenti tuttora nella pratica dell’Istituto, le cui ricerche sul fascismo e l’antifascismo risultano prioritarie ma non escludenti l’interesse per l’intera storia del novecento. In questo contesto è parso utile occuparsi di un popolo fra i più oppressi nella storia, vittima del regime fascista e nazista. Il libro vuole essere un contributo per la realizzazione di tali ideali.
Isabella D’Isola, Istituto Nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia – Lydia Franceschi, Fondazione Roberto Franceschi
Nota dell’Archivio: ///
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