Derive Approdi, Roma, 2005, 203 p.
“La cuoca di Durruti” è il diario di una giovane donna tra il 1932 e il 1939, gli anni della “guerra civile” in Spagna, che segnano una delle più tragiche stagioni del mondo moderno. Ma sono anche gli anni che nutrono le più diffuse speranze di libertà e i più grandi sogni di uguaglianza. A descrivere questo tempo è Nadine, una militante rivoluzionaria della colonna Durruti. Un’osservatrice anomala che riesce sapientemente a intrecciare il racconto delle passioni che animarono i combattenti, i limiti e le illusioni delle loro strategie, i tradimenti di cui furono vittime e la straordinaria esperienza di cui furono protagonisti. Nadine è l’emblema di una generazione che ha scelto di fondere la propria vita con gli ideali in cui ha creduto.
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