Edito da Il Solco, Città in Castello, 1921, 283 p.
Completato nel 1864 e pubblicato postumo nel 1865, questo libro di Proudhon si può considerare una sorta di testamento politico, oltre che un manuale pratico della politica federalista. Partendo dal principio del mutualismo – inteso come associazioni tra lavoratori -, Proudhon intende superare il parlamentarismo (inteso come un’illusione) e raccomanda l’astensione, denunciando l’inutilità delle candidature dei lavoratori.
L’evoluzione sociale per Proudhon era una graduale distruzione dello Stato attraverso fattori federalisti e mutualisti.
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Note dell’Archivio
-Traduzione del libro (uscito postumo) “De la Capacité politique des classes ouvrières”,
E. Dentu libraire-éditeur, 1865.
-L’appendice del libro è diviso in due parti. Nella prima parte vi è una lettera con la seguente introduzione:
“Questo volume di Proudhon fu pubblicato nel maggio 1865, poco dopo la sua morte, dal suo amico e discepolo Gustavo Chaudey, che dal maestro morente ebbe l’incarico di curarne la edizione; il testo pubblicato dallo Chaudey è dovuto integralmente a Proudhon, che attese anche alla prima correzione delle bozze di stampa e che non redasse le conclusioni, perchè abitualmente le scriveva solo quando aveva già riletto tutto il suo libro in fogli di stampa. Proudhon dedicò nel dicembre 1864 il volume ad alcuni operai di Parigi e di Rouen, che lo avevano consultato sulle elezioni.”
La seconda parte contiene le Conclusioni scritte dall’avvocato e politico Gustave Chaudey.