Edito da La Fiaccola, Ragusa, Novembre 1968, 60 p.
Introduzione
A un secolo di distanza dalla fondazione della Prima Internazionale dei Lavoratori ci è sembralo opportuno portare un contributo ad una maggior conoscenza dei testi anarchici attraverso la ristampa di una serie di articoli pubblicati da Bakunin su «Egalité» nel luglio e nell’agosto 1869. Pubblicando questi articoli, che in se contengono cose naturalmente chiare per coloro che fanno parte del Movimento Anarchico, noi abbiamo anche pensato al rinascere dell’interesse di molti storici e studiosi per il nostro Movimento, così come a quello di molti militanti delusi dei partiti di sinistra. Ma va da sè che tale pubblicazione non è punto per questi studiosi che, con la pretesa di «riscoprire» il nostro Movimento (in tempi di pace), molto spesso scientemente, altre volte per ignoranza, lo riscoprono come fa comodo a loro, e, tralasciando ogni indagine seriamente scientifica, travisano fatti e idee. Basta pensare a G. Woodcock che, ne «L’Anarchia» (ed. Feltrinelli, 1966), crede di poter accusare gli anarchici d’essere de gli idealisti che si pongono contro la corrente della storia, nutrendosi della visione di un futuro idillico e restando contemporaneamente attaccati agli aspetti più attraenti di un passato moribondo. Basta pensare, ancora, alla pubblicazione della « Filosofia della Miseria » di Proudhon in estratti che ne travisano il vero significato, affiancata dall’edizione integrale della « Miseria della Filosofia » di Marx e da una prefazione che non fa che ripetere gli argomenti di Marx; oppure ancora basta leggere l’introduzione fatta da Emile James per « Che cosa è la proprietà » di Proudhon (pubblicata recentemente per l’ediz. Garnier Flammarion), in cui le idee di Marx che presentano Proudhon come « liberale progressista, о piccolo borghese (?) » sono presentate come idee dell’autore della prefazione. Tale autore, che pare insegni in una università, si è dimenticato non solo di controllare fatti che la storia ha contestato, ma perfino ciò che il confronto del testo di Marx con quello di Proudhon rende evi dente: la volontaria falsificazione, da parte di Marx, di ogni pensiero di Proudhon, attraverso citazioni errate. Per ultimo si è dimenticato di dire che Proudhon era anarchico. Tale discorso, « mutatis mutandis » e con altro intendimento, va fatto anche ad alcuni militanti ai margini dei partiti della sinistra che, abbagliati dalle analogie esteriori di alcune loro costruzioni mentali con la pratica anarchica, pretendono di portare avanti « un’azione parallela » invece di PENSARE seria mente alla necessità di un salto qualitativo. Con questa digressione non si pensa tuttavia di condanna re degli interessi e dei lavori che in ogni caso possono sortire l’effetto di avvicinare molti al movimento anarchico e di spingerli ad approfondire la pratica dell’anarchismo. Tale digressione serve piuttosto a chiarire la nostra scelta nel pubblicare per primi questi articoli di Bakunin. Abbiamo preferito questi semplici articoli a molti testi anarchici più complessi perchè ci permettono di mettere a fuoco l’irriconciliabilità dell’anarchismo con qualsiasi dottrina che non ponga come PRESUPPOSTO della Rivoluzione la distruzione dello Stato e delle classi e per chè ci permettono di puntualizzare, al di là di ogni apparenza, la profonda unità che compenetra l’ideologia anarchica ed il Movimento Anarchico Internazionale.
Note dell’Archivio
– Gli articoli, tradotti parzialmente dal francese all’italiano e con note di James Guillaume, sono “Les Endormeurs” e “L’instruction intégrale”, pubblicati su “L’Égalité : journal de l’Association internationale des travailleurs de la Suisse romande”
– In questo opuscolo vi sono, oltre l’introduzione e gli articoli di Bakunin, “Lavoro manuale e lavoro intellettuale” del gruppo “Materialismo e Libertà” di Milano, “Risposta al compagno Claude Faure” di Corradini, “La meritocrazia come ideologia del feudalesimo industriale” – che verrà stampato come opuscolo dai Gruppi Giovanili Anarchici Federati -, e “Diritto allo Studio” degli Studenti anarchici aderenti alla Gioventù Libertaria di Milano