
Edito da: Fortpressa
Luogo di pubblicazione: Roma
Anno: 2016
Pagine: 407
File: PDF
Introduzione/Premessa/Presentazione/Sinossi/Quarta di Copertina/Sintesi:
E ad un certo punto ti accorgi che sono passati trent’anni. Il primo maggio 2016 il Forte compie 30 anni di occupazione. Assurdo pensarci. Guardarsi indietro vuol dire guardare la vita del Forte e le nostre vite. Chi quel giorno ruppe la catena mai poteva pensare che questa storia sarebbe durata abbastanza da parlarne in un libro trent’anni dopo. Eppure è così, e oggi pubblicare e diffondere questo libro è più importante che mai, visto l’attacco che stanno subendo gli spazi sociali di Roma. Un attacco concentrico e continuato di fronte al quale è necessario raccontare a voce alta la nostra storia che è lunghissima e fatta di ricerca, culture, scoperte, iniziative, laboratori, resistenza. Una storia fatta di esperienze che hanno reso questa città viva, vitale, sostenibile. Attorno alla voglia di raccontare i trent’anni del Forte Prenestino si sono attivate le energie. Abbiamo chiamato a raccolta persone che si erano allontanate dalla vita quotidiana del Forte ma che non hanno esitato a rimettersi in gioco. In otto mesi di lavoro fitto fitto abbiamo gioito dello splendore del ritrovarsi e del progettare insieme. Siamo partiti alla ricerca dei contatti e abbiamo cercato risposte: un turbine emozionale si è attivato dentro e fuori di noi e la giostra meravigliosa della collettività in creazione ha cominciato a girare. Questo libro per noi è importante per il processo con cui si è generato, una scrittura collettiva che racconta una storia collettiva: abbiamo chiesto a tutt* quell* che hanno attraversato il Forte Prenestino di mandarci un contributo, di raccontarci una storia, e in pochi mesi siamo stati sommersi di memorie e racconti. Quello che avete tra le mani è la raccolta del punto di vista de* centomila pazz*. Tante prospettive che illuminano un unico grande cuore pulsante e un senso che, dai sotterranei alla torretta, sorridente ci viene a cercare. Tra i racconti troverete anche dei testi a cura della redazione: sono schede nelle quali iniziamo a delineare alcuni dei temi fondanti del Forte: la solidarietà internazionale e i movimenti antiliberisti, l’antisessismo e l’autodeterminazione, l’antiproibizionismo, la comunicazione e le battaglie contro l’istituzione repressiva del carcere,solo per citarne alcuni. Moltissimo c’è ancora da raccontare e approfondire per ognuno di questi temi e vi rimandiamo per questo a un secondo volume o a futuri fascicoli di una non-enciclopedia del Forte tutta in fieri. “Fortopía – Storie d’amore e autogestione” non è un punto di arrivo ma il gradino da cui ripartire per continuare a costruire insieme mille mondi possibili perché la Fortopía non è un’utopia, qualcosa che si allontana sempre più. La Fortopía è un’eterotopia, un luogo che una volta passato il ponte e superato il cancello è reale, presente e pulsante, con le sue regole che sono vere qui e non altrove. Un luogo dove il possibile si espande nel potenziale senza allontanarsi dal reale, divenendo concreto e praticabile. Questo libro è autoprodotto perché nulla di quello che abbiamo fatto viene fuori da altro che non siano i nostri desideri e i nostri sforzi, e dal sostegno e dalla complicità delle migliaia di persone che ci attraversano. E a loro è dedicato: a chi ci sta ancora e a chi non c’è più. A tutti gli spazi occupati e autogestiti.
Nota dell’Archivio: ///