Edito da Casa Editrice Licino Cappelli, Rocca San Casciano, 1969, 207 p.
Bologna, negli anni precedenti ed immediatamente successivi all’ultima guerra, è l’ambiente in cui si muove la protagonista del romanzo. Un’infanzia vissuta in un mondo profondamente guasto, fatto di povertà e di miseria, materiale, ma soprattutto morale, forma il suo carattere: un carattere duro, guardingo, diffidente, perchè maturato in un clima di aperta ribellione. Scoppiata la guerra, adolescente, ella si trova a dover tacitamente accettare anche questo nuovo stato di cose; unica preoccupazione, la sopravvivenza. Ma a poco a poco si assiste al mutamento della sua indole: in questa vicenda di sofferenze, si risveglia in lei l’amore per il prossimo. Prima quasi per gioco, poi sempre più seriamente, la giovane partecipa alla Resistenza e il racconto segue il filo delle sue avventure di partigiana fino al giorno della liberazione.
Dopo un vano tentativo di espatriare quale moglie di un giovane russo, la ritroviamo a Venezia, in preda allo sconforto: tutti i suoi ideali sono caduti, traditi ed irrisi. Nondimeno il suo spirito irrequieto di donna giovane e attiva si ribella ed il romanzo termina con una esplosione di gioia di vivere.
Questo il tema di un romanzo di cui la vivacità, la freschezza, il ritmo senza soste, la purezza di linguaggio mettono in evidenza un profondo realismo. È un susseguirsi incalzante di episodi, senza respiro, che tiene avvinto l’interesse del lettore, il quale si trova pagina dopo pagina sempre più immerso nella vicenda, identificandosi le sue emozioni, le sue sensazioni più intime, con quelle della protagonista.
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