(a cura di) Laboratorio Antispecista, “L’elicicoltura. Il massacro delle lumache”

8 p., 2013

L’allevamento delle lumache (o chiocciole) ovvero l’elicicoltura è una branca della zootecnia della quale ci si dimentica molto spesso quando si parla, anche fra interessati e attivisti, di allevamenti e sfruttamento animale ma che, negli ultimi anni, va sempre più diffondendosi e a nostro avviso merita per questo una particolare attenzione. Questa tipologia di allevamento ha come obiettivo quello di produrre quantità elevate di molluschi (gli elicidi appunto, nome scientifico di lumache o chiocciole) che vengono poi venduti alle aziende interessate per il consumo alimentare. La pratica ha visto la luce a partire dal 1970 in alcune regioni del nord Italia (soprattutto Piemonte e Veneto) ma si è poi diffusa nel resto della penisola e successivamente in tutta Europa. Attualmente è diventata una realtà riconosciuta dagli enti pubblici e istituzionali, molti dei quali hanno emanato leggi per incentivarla e fare in modo che la produzione si diffonda. L’attività di elicicoltura, da attività marginale e secondaria delle molte aziende agricole di un tempo, sta diventando una vera e propria branca della zootecnia a cui si interessano agricoltori e allevatori che hanno a disposizione terreni che sono stati abbandonati o che vengono coltivati in modo insoddisfacente e vedono in questa tipologia di allevamento una risorsa interessante. Senza dubbio la principale ragione di tale diffusione è da ricercare nella necessità di minimi investimenti per impiantare un allevamento di discrete dimensioni e nella generale crisi economica che richiede di massimizzare la produzione il più possibile, cosa che con le chiocciole è molto semplice poiché, oltre ai bassi costi di produzione richiesti, è da considerare la naturale predisposizione di questi animali a una doppia fecondazione con conseguente doppia deposizione.
Ma vedremo meglio tutto questo in seguito.
Un altro motivo da considerare nell’analizzare la diffusione degli allevamenti di lumache è la sempre più crescente domanda e la sempre maggiore carenza del prodotto in natura per via dell’inquinamento e dell’estensione di una agricoltura sempre più intensiva, con l’uso di concimi azotati (dannosi per le lumache) che hanno via via distrutto quell’habitat indispensabile alla riproduzione libera delle chiocciole. In ultimo ricordiamo che l’Unione Europea ha vietato la raccolta di chiocciole in natura, per cui, di necessità l’uomo ha fatto virtù dando vita a questo ennesimo sfruttamento. Analizzeremo, in questa trattazione,gli aspetti generali dell’ ‘elicicoltura in Italia per dare modo a tutti di conoscere un settore che comporta la sofferenza di milioni di esseri viventi ogni anno, troppo spesso dimenticati, coscienti di essere lontani da una trattazione completa. Abbiamo raccolto dalla rete i dati che abbiamo ritenuto più significativi e utili alla comprensione il più possibile completa di questa tipologia di allevamento e per questo abbiamo consultato i siti dei principali istituti che se ne occupano e anche quelli degli stessi produttori.

Link Download: https://mega.nz/file/2RpmECJC#VjOQYLM3CEM9McQ4gBxCEhZ_b4lf6HZJ8C8UP97yXLI

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