Edito da “L’Università popolare”, Milano, 1909, 162 p.
Forse in nessuno scritto come in questa “Storia di una montagna” il grande geografo libertario riesce a tracciare il filo conduttore tra la sua costante attenzione alla libertà dei popoli e l’osservazione attenta e appassionata dello spettacolo della natura, della geografia fisica, spaziando dall’infinitamente grande al microscopico. Reclus affronta la descrizione della conformazione di vette e valli, dei fenomeni che le plasmano come le valanghe, le morene i ghiacciai, con un occhio attento per gli esseri viventi, animali e piante che quell’ambiente contribuiscono a rendere vivo; e il tutto con grande delicatezza e precisione. Pubblicato per la prima volta nel 1880 è quasi stupefacente comprendere come Reclus avesse già intravisto la non irrilevanza dei problemi che le conseguenze della ricerca insensata di uno sviluppo indissolubilmente legato al consumo sfrenato, avrebbero causato all’intera umanità. E questa intuizione ce la porge ancora intatta attraversando, a piedi, la natura che ci descrive. (a cura di Paolo Alberti)
Nota dell’Archivio
-Traduzione del libro “Histoire d’une montagne”, “Bibliothèque d’éducation et de récréation”, Parigi, 1880, 306 p.
-In precedenza era stato pubblicato a puntate nella rivista “La Science illustrée”, 1875-1876