Edito da Edizioni della Rivista Anarchismo, Catania, 1978, 306 p.
Alle 13,55 del sabato 23 luglio 1892, un anarchico ventunenne di nome Alexander Berkman, entra, armato di pistola e pugnale, negli uffici del capitano d’industria Henry Clay Frick per commettere quello che riteneva essere il primo Attentato della storia americana.
L’occasione venne da uno sciopero degli operai della Homestead Steel Company di Pittsburgh, contro il quale Frick aveva fatto intervenire 300 mercenari di Pinkerton armati di fucile. Berkman riesce soltanto a ferire il suo avversario ed arrestato viene condannato a 22 anni di prigione, dei quali ne sconta quattordici nel famigerato Western Penitentiary. Questo libro può essere considerato come il diario della sua prigionia, uno strano diario, scritto da un uomo deciso a sopravvivere contro tutto e contro tutti.
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Note dell’Archivio
-Traduzione del libro “Prison memoirs of an anarchist”, The Mother Earth Publishing Association, 1912
-Nell’Appendice sono presenti le introduzioni di Hapgood (Scheken Edition, 1970) e Goodman (“Dissent”, Luglio-Agosto 1970)