Faure Sebastien, “La Ruche, una comunità anarchica per l’educazione dei bambini”

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Introduzione:

Pressappoco un secolo fa nei dintorni di Parigi, presso Rambouillet, Sébastien Faure, militante anarchico tra i più noti in Francia, fondò la Ruche, l’alveare, la sua opera più amata. Aveva allora 46 anni e decise di concentrare i suoi sforzi su un progetto: la creazione di un ambiente libertario in cui far crescere bambini e ragazzi, per farne degli uomini e delle donne libere. Affittò un vasto terreno che includeva alcuni edifici, campi, orti e boschi, chiamò con sé alcuni collaboratori e fondò una comunità che nel corso del tempo arrivò a comprendere fino a 60 persone tra ragazzi e collaboratori. Profondamente influenzato dalle idee di Paul Robin, un altro anarchico che un decennio prima aveva provato a realizzare un grande esperimento pedagogico libertario all’orfanotrofio di Cempuis (Piccardia), Faure era convinto che solo vivendo in un ambiente libertario, il bambino potrà diventare un essere nuovo: attivo, indipendente, degno, solidale, in poche parole l’individuo fraterno e libero che è l’elemento fondamentale della nuova società. Nessuna vera rivoluzione è possibile senza questo cambiamento di fondo e l’educazione ne è lo strumento fondamentale. Per far questo è però necessario considerare fin dal principio il bambino come un essere libero in formazione: non appartiene né a suo padre, né al suo Maestro, né alla Chiesa, né allo Stato, ma solo a se stesso. I grandi devono certo fargli da guida pratica, come fratelli maggiori, ma non sostituirsi a lui. In questa una comunità educante tutti sono coinvolti, seppur a titolo diverso, persino gli animali. Figli di proletari, provenienti da famiglie in gravi difficoltà, spesso maltrattati, i bambini e le bambine dell’alveare crescono in un ambiente sano, protetto e recuperano in fretta la dignità perduta. C’è chi insegna loro un mestiere cucina, sartoria, lavanderia, falegnameria per renderli indipendenti, quando saranno adulti; ma imparano anche a cantare, leggono e discutono, provano tante diverse attività sportive, studianoaritmetica, francese, storia seguendo una didattica attiva, all’avanguardia di decenni rispetto ai tristi rituali della scuola conformista che ancora oggi è assai diffusa. La Ruche , come dovrebbe fare ogni buona educazione, mira a formare degli esseri completi, ossia si propone, usando un’espressione tipica della tradizione libertaria, un’educazione integrale. Non esseri dimezzati, cervelli senza mani, né mani senza cervello, ma esseri che all’occorrenza devono sapersi rendere indipendenti attraverso il lavoro, pur conservando la capacità di affrontare un problema scientifico, di apprezzare un’opera d’arte, persino di partecipare a una discussione filosofica. Ma questo ancora non basta: Sebast, come veniva affettuosamente chiamato da tutti, pensa che sia necessario offrire ai bambini pane, amore e conoscenza. E’ un grande padre affettuoso che dedica tutta la sua vita a questa grande famiglia, contribuendo a mantenerla grazie ai proventi delle sue affollatissime conferenze in giro per la Francia. Nonostante tutti gli sforzi prodigati, nonostante il successo e la celebrità ottenute, la Ruche muore durante la Grande guerra, nel 1917, quella guerra che Faure, insieme a tanti altri, aveva in ogni modo cercato di contrastare: i razionamenti e le difficoltà economiche crescenti, non consentono di continuare l’esperimento. L’opuscolo che presento in questa traduzione è tratto dall’Enyiclopedie anarchiste. Si divide in due parti: la prima riporta le parti essenziali della brochure che Faure aveva scritto per far conoscere la Ruche nel 1914. La seconda è posteriore, scritta per la voce dell’Encylopedie e si occupa più specificamente di questioni educative. Far conoscere quest’opera straordinaria, ancora quasi sconosciuta ai più, è un modo per rispondere all’appello con cui Faure conclude questo testo: “Ma nutro la speranza che altri, più giovani, in un giorno non lontano, rimescolando le ceneri di questi ricordi su cui il mio vecchio cuore soffia, le
troveranno ancora calde e ne faranno scaturire delle scintille, ravviveranno la fiamma e tenteranno di mettere in piedi e di condurre a buon fine una nuova Ruche”.

Filippo Trasatti

Link Download: https://mega.nz/file/bYhTFaqB#0_QrgRuXkbDoX1Q0gYGFEtaCNY_yqJgI68Z_7zk9l5s

Nota dell’Archivio
-Traduzione della voce “Ruche (La)” dell’Encyclopedie Anarchiste

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