Domela Nieuwenhuis Ferdinand, “La donna e il militarismo”

Edito da Casa Editrice “Il Pensiero”, Roma, 1906, 16 p.

Pubblichiamo questa prima traduzione dall’olandese dell’opuscolo del nostro amico F. Domela Nieuwenhuis, come contributo al movimento ed alla propaganda antimilitarista, iniziata coraggiosamente da qualche tempo a questa parte da una eletta schiera di giovani socialisti ed anarchici in tutta Europa.
Le persecuizioni che i governi tutti, dalla democraticissima e repubblicana Francia alla autocratica e czarresca Russia, – non esclusa, anzi compresa in prima linea, la monarchica Italia ora radicaleggiante e nel tempo stesso clericaleggiante, – queste persecuzioni mosse al pensiero ed all’azione antimilitarista, ci hanno detto e dimostrato che questo era il pensiero, questa era l’azione migliore che noi potessimo propagare e fare contro le istituzioni autoritarie e borghesi che ci opprimono. Al vedere come governi e borghesia, come dal più codino malvaceo clerico-monarchico al più infiammato repubblicano-borghese si sieno allarmati dinanzi ai primi accenni di attacco dell’arca santa della conservazione sociale ch’è l’esercito, e come sien corsi con la violenza gli uni, il vilipendio e la calunnia gli altri, alle difese, noi ci siamo detti: qui e in questa direzione bisogna lavorare, questa è la via!
E per questa via ci siamo messi fidenti, senza atteggiamenti inutilmente eroici, ma anche senza paura. Sia questo opuscolo, che è l’espressione del nostro pensiero nel tempo stesso che un mezzo di azione e di propaganda, l’atto nostro di solidarietà con tutti i nostri compagni processati e condannati per antimilitarismo a Parigi, a Roma, a Torino, a Barcellona, in Amsterdam, a Ginevra. L’antimilitarismo è per sua natura internazionale, e quindi antipatriottico: perciò abbiamo aderito alla Alleanza Internazionale Antimilitarista sorta da alcun tempo, e che maggiormente ha fin qui estesa la sua attività e veduto sorger gruppi e federazioni in Olanda, Belgio, Francia e Svizzera.
Da poco tempo è sorto anche in Italia qualche gruppo aderente a questa Alleanza, ed un comitato centrale si è formato in Torino, già preso di mira dalle ire del nostro governo radico-clericale. Presentemente ne è l’organo la Pace di Genova, ed hanno esplicitamente aderito al suo programma parecchi giornali anarchici e socialisti.
Il terreno su cui l’Alleanza Antimilitarista esplica la sua attività è quello popolare, che ha per base d’azione le organizzazioni operaie e i gruppi e le federazioni liberamente formate fra individui di partiti diversi, che però abbiano comune il motto: nè un soldo nè un uomo per il militarismo. Naturalmente il suo metodo è l’azione diretta rivoluzionaria, su cui tutti i rivoluzionari di tutti i partiti si possono trovare d’accordo anche quelli che in seno al proprio partito speciale adoperano metodi di lotta non condivisi dagli altri.
Noi invitiamo tutti, uomini e donne, che leggeranno questo opuscolo e approveranno le idee ivi espresse, a unirsi fra loro in nuclei di propaganda e di azione, e di aderire alla Federazione Italiana, sezione dell’Alleanza Antimilitarista Internazionale. Indirizzi e norme saranno loro forniti dalla redazione del giornale la Pace di Genova. Che venga presto il giorno in cui anche in Italia, come in Francia e altrove, ogni città abbia il suo gruppo antimilitarista, non importa se poco numeroso purchè sia serio, attivo e pugnace.
Il nostro F. Domela Nieuwenhuis, segretario dell’AIA, ci rimetteva in lingua olandese poco fa l’opuscolo che ora abbiamo tradotto, che era appunto in forma di appello alle donne, a pro’ del maggiore incremento di questa nuova organizzazione di battaglia. Nella traduzione s’è dovuto modificare qualche cosa, toglierne o aggiungerne qualche altra, per renderlo più adatto alla propaganda nei paesi latini e per togliergli un carattere spiccatamente e troppo particolarmente olandese e nordico. Ma ciò è stata cosa di poco, e l’insieme è rimasto identico, quanto più è possibile fedele al testo originale.
Catilina

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Note dell’Archivio
-Lo scritto di Domela Nieuwenhuis venne pubblicato sul giornale “Il Movimento sociale. Periodico popolare di attualità polemica e propaganda”, Roma, anno I, 1906, nn. 7 (10 Aprile) e 8 (25 Aprile-1 Maggio)
-Opuscolo fotografato

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