Mella Ricardo, “Primo Maggio. I martiri di Chicago”

Edito da Zero In Condotta, Milano, 2009, 93 p.

Il Primo Maggio odierno – istituzionalizzato, santificato, nazionalizzato – non ha nulla a che vedere con la dura lotta dei proletari di Chicago che, nel 1886, alzarono la bandiera della riduzione dell’orario di lavoro a otto ore e che trovarono negli anarchici i più coerenti e decisi sostenitori della lotta. Non poteva essere altrimenti: la lotta per la riduzione drastica dell’orario contiene in sé la potenzialità della liberazione dal lavoro salariato; per questo ha sempre incontrato una dura resistenza del padronato. In particolare negli Stati Uniti questa lotta aveva assunto dimensioni tali da costringere il governo a mostrare il suo vero volto e a tentare di stroncare nel sangue, nelle piazze e sulle forche, il movimento ed i suoi principali esponenti: i promotori dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori. Il lettore troverà in questo libro, scritto a ridosso degli avvenimenti – e mai pubblicato in Italia – documenti e dichiarazioni originali dell’epoca che riportiamo alla luce non solo per ricordare degnamente ‘i martiri di Chicago’, ma anche per smascherare la mistificazione che su quella data è stata costruita per trasformarla, dopo anni di lotte coraggiose e di insurrezioni popolari, in un’inoffensiva ‘festa del lavoro’.

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Note dell’Archivio
-Traduzione del testo “La tragedia de Chicago”, inserita nella raccolta “Cuestiones sociales“, F. Sempere y Compañía Editores, Valencia, [1910]
-Il primo testo che Mella trattò sulla questione di Chicago fu “El crimen de Chicago. Reseña historica de los sucesos de Chicago”, scritto e presentato al Segundo Certamen Socialista di Barcellona il 10 Novembre 1889.

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