Ward Colin, “L’educazione incidentale”

Edito da Eleuthera, Milano, Marzo 2018, 256 p.

Famiglia e scuola sono sempre stati considerati i luoghi per eccellenza dove bambini e bambine, ragazzi e ragazze, acquisiscono un’educazione. Colin Ward decide invece di esplorare un particolare aspetto dell’educazione che prescinde da queste istituzioni: l’incidentalità. Ecco allora che le strade urbane, i prati, i boschi, gli spazi destinati al gioco, gli scuolabus, i bagni scolastici, i negozi e le botteghe artigiane si trasformano in luoghi vitali capaci di offrire opportunità educative straordinarie. Questa istruzione informale, volta alla creatività e all’intraprendenza, rappresenta pertanto una concreta alternativa a un apprendimento strutturato e programmato che risponde più alle esigenze dell’istituzione e del docente che alle necessità del cosiddetto discente. Si configura così un approccio al tempo stesso nuovo e antico alla trasmissione delle conoscenze in grado di fornire un’efficace risposta a quella curiosità, a quel naturale e spontaneo bisogno di apprendere, che sono alla base di un’educazione autenticamente libertaria.

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Note dell’Archivio
-Mancano le pagine 254-255
-Titoli e traduzioni dei testi inseriti in questo libro:
–“Immagini d’infanzia”: traduzione di “Images of Childhood”, capitolo del libro “The Child in the Country”, Robert Hale, Londra, 1988; Bedford Square Press, Londra, 1990;
–“Un programma scolastico più rurale”: traduzione di “A Rural Curriculum?, capitolo del libro “The Child in the Country”, op.cit.;
–“La cultura dello scuolabus”: traduzione di “The culture of the bus, capitolo del libro “The Child in the Country”, op.cit.;
–“La libertà della strada”: traduzione di “The freedom of the street”, capitolo del libro “Streetwork. The exploding school” (scritto con Anthony Fyson), Routledge&Kegan, Londra-Boston, 1973;
–“La città come risorsa”: traduzione di “The city as resource”, capitolo del libro “The child in the city”, Architectural Press, Londra, 1978; Bedford Square Press, Londra, 1990. Il libro in italiano stato tradotto come “Il bambino e la città. Crescere in ambiente urbano”, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2000, 176 p.;
–“Adattare l’ambiente imposto”: traduzione di “Adapting the imposed environment”, capitolo del libro “The child in the city”, op.cit.;
–“Nei sandbox della città”: traduzione di “In the sandbox of the city”, capitolo del libro “The child in the city”, op.cit.;
–“Il gioco come protesta ed esplorazione”: traduzione di “Play as protest and exploration”, capitolo del libro “The child in the city”, op.cit.;
–“Crescere in città sempre più degradate”: traduzione di “Growing up in meaner cities”, capitolo del libro “Talking Schools”, Freedom Press, Londra, 1995;
–“Luoghi di apprendimento”: traduzione di “Places for learning”, capitolo del libro “Talking Schools”, op.cit.;
–“Educare all’intraprendenza”: traduzione di “Education for resourcefulness”, capitolo del libro “Talking Schools”, op.cit.;
-“Gli anarchici e la scuola”: traduzione di “The anarchists and the schools”, capitolo del libro “Talking Schools”, op.cit.

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