CISA, MLD, “Aborto. Facciamolo da noi”

Edito da Casa Editrice Roberto Napoleone, Roma, Giugno 1975, 127 p.

Estratto dalla Prefazione di Adele Faccio
[…] Prima dello studio e della scoperta dei contraccettivi efficienti, la donna era costretta ad una abnorme castità castrante e alla più rigorosa fedeltà coniugale per non avere figli di padri diversi.

Ma oggi, grazie al controllo delle nascite il problema della paternità può essere risolto in modo meno drammatico e castrante. La donna deve poter essere una persona autonoma, autogestita e unitaria, che esegue un suo lavoro rimunerato dalla società per la società, e liberamente deve poter scegliere di amare un uomo senza essergli asservita economicamente, e può anche scegliere insieme al suo uomo di avere figli da amare e da educare.

Ma limitando l’uso dei contraccettivi, il legislatore dimostra i suoi timori e le sue sessuofobie. Evidentemente il tanto decantato meraviglioso istinto materno cosi celebrato dalla cultura ufficiale non appare tanto sicuro agli occhi del legislatore stesso, il quale rivela suo malgrado la certezza inconscia che, se libera, sua madre non lo avrebbe messo al mondo.

La lotta deve essere rivolta ad ottenere la liberalizzazione dell’aborto, la libera propaganda e l’intensificazione dell’educazione anticoncenzionale, l’aiuto alle madri e la parità salariale fra uomini e donne, che sola conferisce autonomia e dignità alla donna, e infine l’eliminazione del patriarcato retrogrado, autoritario e incapace di assumersi una paternità responsabile.
La famiglia ridotta al limite minimo del bilancio economico non permette nè l’espressione di una validità affettiva nè l’educazione adeguata dei minori. Questa è la realtà concreta attuale. La difesa del bambino in Italia non esiste; i bambini vengono gettati al mondo in ambienti inadeguati, senza un minimo di sicurezza sociale, e non ricevono mai un’educazione adeguata e dignitosa. Questo è molto più vastamente diffuso di quanto non si crea; da questi problemi non è immune neppure la borghesia, che si crede così al sicuro, ma affliggono la stragrande maggioranza della popolazione.
Bisogna esigere che la contraccezione venga insegnata obbligatoriamente nelle scuole prima della pubertà, che venga rimborsata dalla mutua, come gli eventuali aborti necessari, e che la propaganda sia autorizzata e incrementata continuamente.
L’aborto deve essere concordato liberamente fra la donna e il suo medico e deve essere libero e gratuito.
Bisogna battersi in questo senso. […]

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