Ciaravolo Pietro, “Max Stirner. Per una teoresi dell’unico”

Edito da Cadmo Editore, Roma, 1982, 176 p.

PREFAZIONE
« Estrarre » dallo sbarramento polemico dell’Unico una serie di « atomi » teoretici non è un’impresa facile. Le parole « cadono » a mo’ di valanghe, stordenti e disorientanti. È difficile fermarle per analizzarle.
Il riflusso delle continue ripetizioni compensa. Un ritorno che è una fermata. E quindi una possibilità di ritorno d’analisi. La lettura dell’Unico comunque, trascina. Ed è un piacere essere trascinato.
Meno difficile anzi relativamente facile è stata la sistemazione del pensiero. Le idee teoretiche colte qua e là s’accordano, si omogeneizzano quasi spontaneamente. Come i pezzi di una macchina smontata. Ogni pezzo s’incastra all’altro costituendo alla fine un tutto coerente, quasi organico. Stirner nella forma è asistematico anzi antisistematico. Ma è solo la forma, l’apparenza del linguaggio, che rifugge dal canone perché sotto,nel « sottosuolo » del linguaggio opera una «mens filosofica » sistematica. Un pensiero più o meno completo nelle sue articolazioni. Un pensiero organico. Ecco perché è facile la ricucitura dei pezzi teoretici. Ecco perché è facile tirar fuori la sua filosofia.
Ma c’è una difficoltà. Nello « scavo », a mo’ di cercatore d’oro, il teoretico non solo è inquinato dall’emotivo, dal caso, dall’occasionale ma alcune volte (o meglio troppe volte) si presenta come un insieme sincretico raccogliendo più contenuti. Il che mi ha costretto a citare lo stesso testo, usandolo in vari versanti. Comunque questa difficoltà si risolve alla fine in contributo di maggiore chiarimento che, poi, per una monografia filosofica, potrebbe alla fine risultare utile.

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