Ongaro Ercole, “Pietro Bruzzi, un anarchico lodigiano”

Estratto dalla rivista “Archivio Storico Lodigiano”, Vol. 141, 2021, pagg. 265-282

Pietro Bruzzi, nato a Maleo nel 1888, divenne militante anarchico a 20 anni. Due anni dopo era già inseguito da un mandato di cattura, che lo portò all’espatrio. Fu renitente e disertore nella prima guerra mondiale. Amnistiato, ritornò alla militanza in Italia dal 1919 al 1921. Accusato di partecipazione all’attentato anarchico del 23 marzo 1921 che causò una strage al Teatro Diana di Milano, si rifugiò all’estero, lavorando in diversi Paesi europei e subendo alcuni arresti. Le autorità spagnole nel 1935 lo estradarono, consegnandolo al regime fascista, che lo inviò per cinque anni al confino. Liberato nel 1940, si stabilì a Milano, dove visse la caduta del fascismo e l’avvento della Repubblica sociale italiana. Partecipò alla Resistenza: arrestato dai tedeschi nel 1944 e incarcerato a Legnano, fu fucilato per rappresaglia nel febbraio 1945, a seguito di un attentato partigiano.

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