Mumford Lewis, “In nome della ragione”

Edito da Edizioni di Comunità, Roma/Ivrea, 2016, 160 p.

Le conquiste della tecnica e una certa meccanizzazione dell’esistenza hanno condotto a esaltare la tecnologia come esempio di razionalità perfetta, oggettiva e priva di errore. Ma la ragione della macchina è diversa dalla ragione umana, e pensare che il progresso tecnologico non riguardi anche la sfera spirituale significa aver capito ben poco della ricchezza presente nell’animo di ogni individuo. Soltanto in nome di una ragione liberata da questo equivoco è possibile riappropriarsi della fonte stessa di tale ricchezza: l’amore, l’unico elemento in grado di ricomporre la frattura che ha separato ragione ed emozione e di restituire senso a una tecnologia altrimenti senza scopo e significato. Ed è proprio questa la sfida nella quale, secondo Mumford, si gioca il destino dell’uomo moderno e in definitiva della nostra specie.

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Note dell’Archivio
-Traduzione dall’originale “In the Name of Sanity”, Harcourt Brace and Company, New York, 1954
-Prima edizione italiana: 1959
-Nel libro viene riportata la seguente “Nota ai testi”:
–La tecnica e il futuro della civiltà occidentale fu pronunciato in occasione del centenario dell’American Association for the Advancement of Science nel settembre del 1948.
Specchi di violenza fu pubblicato per la prima volta con il titolo Specchi di un violento mezzo secolo nel «New York Times Book Review» del 15 gennaio 1950.
–Rinnovamento delle arti fa parte di una serie di conferenze tenute all’Università di Pennsylvania nell’aprile del 1950, con il titolo Dalla rivolta al rinnovamento, e venne pubblicato per la prima volta in The Arts in Renewal, University of Pennsylvania Press, 1951.
–Elementi irrazionali nell’arte e nella politica è un discorso pronunciato alla Corcoran Gallery a Washington nel gennaio del 1954, sotto gli auspici dell’Institute of Contemporary Arts e della Phillips Gallery e venne pubblicato per la prima volta nella New Republic del 5 e 12 aprile del 1954.
–L’ascesa di Calibano e I poteri di Prospero vennero pronunciati in una versione lievemente abbreviata al Brooklyn College (The Franklin Matchette Foundation Lectures) il 3 e il 4 marzo del 1954. La prima conferenza venne pubblicata nell’estate del 1954 nella Virginia Quarterly Review.

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