Malatesta Errico, “Fra contadini”

Edito da Biblioteca della “Questione Sociale”, Paterson, 1898, VI+63 p.
Edito da Edizioni RL, Napoli, 1948, 36 p.

Prefazione dell’edizione della Biblioteca della “Questione Sociale”
Cari amici della QUESTIONE SOCIALE.
Un bravo di cuore per la decisione da voi presa, di fare una nuova edizione italiana dell’opuscolo Fra Contadini, del nostro compagno Errico Malatesta.
Il momento non può essere più opportuno. Il risveglio del nostro partito in Italia, dovuto in molta parte anche alla simpatia colla quale generalmente viene accolta la tattica che esso ora segue e all’indirizzo pratico dell’attuale metodo di propaganda, tattica ed indirizzo che voi pure adottaste pel vostro giornale, richiede la pubblicazione di opuscoli, che rispondano alla necessità di propagare le nostre idee in modo popolare, con chiarezza di concetto, senza incomprensibili astrazioni; in maniera, infine, ben netta e definita, affinchè siano scartate quelle deplorevoli confusioni, che in più o meno buona fede, si erano infiltrate nella nostra propaganda ed avevano tal volta deviato la praticità che il Partito Socialista Anarchico deve avere, sia nei mezzi di lotta, sia nelle sue finalità.
Ed, invero, tra gli innumerevoli opuscoli di propaganda che si sono pubblicati un po’ dappertutto, pochi, a mio credere, possono competere con quello del Fra Contadini per la sua efficacia, e per lo scopo a cui risponde e pel quale fu compilato. Esso, colla sua forma dialogata, con linguaggio famigliare, e senza alcuna pretesa letteraria, dà una idea generale di quel che si propongono i socialisti anarchici; rileva le ingiustizie sociali contro le quali essi insorgono; mette a nudo i difetti e le anormalità dei partiti borghesi, dimostrando con logica rigorosa la loro impotenza a migliorare le tristi condizioni del proletariato nel presente stato sociale, [ii] mentre con critica serrata, combatte la tattica elettorale dei socialisti legalitari e finalmente risponde vittoriosamente alle obbiezioni che più comunemente si fanno contro l’attuazione del sistema sociale che il nostro partito va propagando.
Certamente l’opuscolo Fra Contadini non ha la pretesa di essere un lavoro di gran mole, e costituire, perciò un rivolgimento del pensiero umano. No, esso è semplicemente un libro di propaganda elementare, nel quale però stanno racchiuse tutte le idee generose che sono orgoglio e gloria del nostro partito, e serve principalmente a schiudere alle intelligenze, anche le meno sviluppate, quei larghi orizzonti di benessere sociale ed individuale, di cui spesso nemmeno supponevano l’esistenza.
È un libro morale, nel senso vero della parola, da dove traspira un sincero amore pei derelitti, e l’odio, non contro gli uomini, ma contro i sistemi e le istituzioni che rendono egoisticamente malvagi i pochi privilegiati, detentori di tutte le ricchezze sociali.
A dimostrare poi come questo opuscolo Fra Contadini sia stato apprezzato, nel modo che gli si conveniva dal proletariato internazionale, è utile si sappia che mai, fin’ora, altri opuscoli di propaganda hanno avute tante edizioni, e sono stati tradotti in tanti idiomi diversi, come esso lo è stato
[…]
Parecchie altre pubblicazioni del Fra Contadini in italiano e traduzioni in lingue straniere hanno veduto la luce, ma non è stato possibile rintracciarne delle indicazioni positive.
Colla nuova edizione italiana che vi proponete pubblicare, risponderete altresì a coloro i quali credono che il partito socialista anarchico, abbia in questi ultimi [v] tempi essenzialmente modificato il proprio ideale, abbandonata la linea di condotta che seguiva ed inaugurata la tattica dell’organizzazione. Mostrerete invece che l’attuale risveglio del partito socialista anarchico, non solo in Italia, ma dovunque, è dovuto appunto ad essere ritornato a quella sana, attiva e pratica propaganda, la quale per altro non esclude nessun atto rivoluzionario coscientemente fatto e perciò chiaramente compresa e benignamente apprezzata dalle masse, che fu attivamente, con fervente apostolato, propugnata fin dal primo manifestarsi dell’anarchismo in Italia — che di molti anni ha preceduto il socialismo legalitario — e l’opuscolo Fra Contadini, edito per la prima volta in Firenze nel 1884, ne fa prova luminosa.
Dalla succinta recensione del Fra Contadini, chiara apparisce l’importanza di questo opuscolo, le cui edizioni sono rapidamente esaurite. Risalta altresì la necessità di diffonderlo ovunque in abbondanza per acquistare tra le masse indifferenti, adepti numerosi, coscienti e convinti della bontà e della praticità dei nostri ideali.
Le autorità, specialmente in Italia, sempre timorose, perchè prive d’ogni senso di libertà e di giustizia; trovano che questo semplice e persuasivo opuscolo sia altamente pericoloso alle classi dirigenti, da cui esse emanano, e “more solito” calpestando ogni più elementare principio di legalità, si oppongono con ogni mezzo, alla sua pubblicazione ed alla sua diffusione, talchè anche i bravi compagni di Torino, che tanto meritano per l’indefessa propaganda che fanno colle loro pubblicazioni della Biblioteca di Studi Sociali, i quali, essi pure, avevano riconosciuto i vantaggi e la necessità di fare una nuova edizione del Fra Contadini; ultimamente si sono visti, dalla prepotenza sbirresca, che è sola legge imperante in Italia, scomporre questo opuscolo che avevano già in preparazione, e minacciati di processo, in questo caso, sinonimo di condanna — dati [vi] “l’imparzialità” della magistratura del “bel paese” se avessero persistito a che l’opuscolo vedesse la luce.
A voi adunque, cari compagni della Questione Sociale, incombe adesso il gradito dovere di fare la pubblicazione al più presto del Fra Contadini, e farla a grande tiratura. La nostra propaganda ne avvantaggerà indubbiamente mentre avremo altresì il curioso e dilettevole spettacolo di ammirare le “paterne” autorità rodersi di rabbia… “vuota stringendo la terribil ugna!”
Cordialmente della causa e vostro.
F. Cini”

Prefazione dell’edizione RL
“Questo piccolo gioiello della letteratura rivoluzionaria ed anarchica., come lo defìnì Luigi Fabbri, non ha bisogno di una particolare presentazione. Basterà ricordare che fu scritto da Errico Malatesta nel 1883, a Firenze, nel tempo in cui il nostro compagno compilava il periodico La Questione Sociale. La prima edizione uscì appunto in Firenze nel 1884 e ben presto si apre la serie delle traduzioni. Pietro Kropotkine ne curò l’edizione francese, nel 1887, e nel 1891 uscì l’edizione inglese. Moltissime sono le edizioni nelle diverse lingue: spagnola, tedesca, rumena, olandese, norvegese, boema ecc. ecc. Se ne hanno traduzioni in ebraico, in armeno e in fiammingo. A Parigi, nel 1898, fu stampata la prima edizione cinese. Innumerevoli sono le edizioni pubblicate in Italia. Nel 1923, a cura del periodico Fede, se ne ebbe una edizione riveduta dallo stesso Malatesta ed è quello il testo da noi riprodotto nella edizione presente. Il successo dell’opuscolo testimonia da sè l’importanza dello scritto e la sua grande efficacia per la propaganda. Vi parlano due contadini, nel limpido dialogo spoglio di frasi retoriche, così semplice e umano, ed è perciò specialmente adatto alla propaganda fra il proletariato delle campagne. Ma la lettura dell’opuscolo è utile a tutti i lavoratori indistintamente poichè vi si affronta l’intero problema sociale, sotto tutti gli aspetti. E le argomentazioni conquidono ben presto il lettore perchè Malatesta, con l’arte garbata del dialogo, dopo aver parlato al cuore sa far ragionare convenientemente il cervello. Tutti gli scritti di Errico Malatesta, come è ben noto, hanno il sorprendente pregio di sembrare scritti oggi, per i problemi attuali. Anche questo dialogo darà perciò, ai contadini ed ai lavoratori, l’impressione di trattare argomenti sommamente aderenti alla realtà contemporanea, tanto vivi e veri sono i ragionamenti di Giorgio, l’anarchico che con fede di apostolo spiega al proprio compagno di lavoro che cosa vogliono gli anarchici e che cosa è l’anarchia.”

Link Download edizione 1898: https://mega.nz/file/SEh12QgZ#P45qH2d_TaNplCeOfRCQvLQ5KM9sSrkidM6vDgo6K8U

Link Download edizione 1948: https://mega.nz/file/ORoR2KTB#676wCL3F__mQ6svDqPyMx6eaoPZJ-_OQoZ8lA_PCLig

Note dell’Archivio
-Come riportato da Fedeli Ugo in “Errico Malatesta. Bibliografia”, “Fra Contadini” venne pubblicato per la prima volta a Firenze nel 1884, curato dal giornale “La Questione Sociale”. La prima edizione del testo di Malatesta, stando a quanto riporta Fedeli, “aveva per titolo “Propaganda socialista fra contadini””, in cui “manca l’ultima parte, complessivamente 15 pagine e aggiunte solo nell’edizione di Londra del 1891”.
-La prefazione dell’edizione del 1898 è di Francesco Ferdinando Cini.

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