Castoriadis Cornelius, “Finestra sul caos. Scritti su arte e società”

Edito da Eleuthera, Milano, 2007, 127 p.

Ben prima che s’aprisse il dibattito sulla “crisi dell’arte contemporanea”, Castoriadis, uno dei più innovativi filosofi del Novecento, aveva posto con singolare lucidità la questione del senso e del futuro della creazione artistica. La sua diagnosi era preoccupante: l’attuale collasso della creatività implica nello stesso tempo anche il passato e il futuro. Il passato perché “dove non c’è presente non c’è neppure passato”. Il futuro perché “memoria vivente del passato e progetto di un futuro valorizzato scompaiono insieme”. In quest’ultimo quarto di secolo nulla è venuto a infirmare quella diagnosi. I testi inclusi nella presente antologia (sulla musica, la funzione della critica, l’arte come “finestra sul caos”…) raccolgono le riflessioni dell’autore sui rapporti tra la creazione artistica, la società democratica e l’enigma dell’opera d’arte, affrontando anche il rapporto paradossale tra il creatore e la collettività.

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Note dell’Archivio
-Traduzione del libro “Fenêtre sur le chaos”, Éditions du Seuil, Parigi, 2007
-Riportiamo l’ “Avvertenza dei curatori”:
I testi qui raccolti sono stati scritti o presentati oralmente tra il 1978 e il 1992. Cornelius Castoriadis non s’era mai curato di raccoglierli in volume e non vi aveva neppure scorto gli embrioni di un insieme più ampio. Sono d’altronde testi eterogenei per loro stessa natura: contributi a una rivista di scienze sociali, interventi a dibattiti o a tavole rotonde, trasmissioni radiofoniche, seminari.
Ci è parso utile, però, riunirli in un libro (accanto alle raccolte complete realizzate con Les Carrefours du Labyrinthe e La Création humaine, la cui pubblicazione è cominciata nel 1999) (1) , soprattutto per dare al saggio Trasformazione sociale e creazione culturale, inserito un po’ arbitrariamente dall’autore nella raccolta che stava allora preparando, dal titolo Le Contenu du socialisme (2) la giusta risonanza che non ebbe all’epoca e che sicuramente merita.
A questa riedizione abbiamo aggiunto alcuni testi dedicati ad argomenti connessi: qualche pagina di un’opera che in realtà tratta un altro tema, Devant la guerre, che lo stesso Castoriadis aveva sottotitolato La bruttezza e l’odio categorico del bello, oltre a due scritti mai pubblicati su un libro, Lo scrittore e la democrazia e Funzione della critica. Abbiamo anche incluso la trascrizione di un’intervista radiofonica del 1982, con Philippe Nemo, su France Culture. L’ultimo testo, infine, riprende due seminari che Castoriadis aveva tenuto nel gennaio 1992, alla École des Hautes Études en Sciences Sociales, sul bello e l’opera d’arte in relazione alla significazione e al senso. Pur con gradi di elaborazione indubbiamente molto diversi, questi testi rimandano al rapporto paradossale che si forma tra il creatore e la collettività nel corso della storia e a come la questione si presenta oggi.
In chiusura del volume il lettore troverà una breve postfazione che lo aiuterà a orientarsi, se vuole approfondire queste riflessioni in altre opere di Castoriadis, con rimandi ai testi più attinenti al tema e con la segnalazione di alcuni riferimenti al dibattito in corso sulla crisi contemporanea della creazione artistica.
Abbiamo provveduto alla redazione definitiva dell’intervista radiofonica e dei seminari, segnalando sempre tra parentesi quadre i nostri interventi.
Note all’Avvertenza
1. Sur La Politique de Platon (1999), Sujet et vérité dans le monde social-historique (2002), Ce qui fait la Grèce, vol. I , D’Homère à Héraclite (2004), tutti e tre pubblicati dalle Editions du Seuil.
2. Le Contenu du socialisme, UGE , «10/18», Paris 1979, pp. 413-439.”

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