Jackson George L., “Con il sangue agli occhi. Lettere e scritti dal carcere”

Edito da Agenzia X, Milano, 2007, 190 p.

Il volume raccoglie le lettere e i saggi di teoria politica che l’autore scrisse dopo la morte del giovanissimo fratello Jonathan, ucciso mentre tentava di liberare tre detenuti neri. George L. Jackson fece uscire clandestinamente dal penitenziario di San Quentin questo manoscritto pochi giorni prima di essere assassinato dai secondini, il 21 agosto 1971. Sepolto vivo nell’isolamento del carcere, Jackson compose un testo audace, disperato, espressione di gelido e sprezzante odio contro l’impero statunitense, un fondamentale contributo alla lotta di liberazione della “Colonia nera” che in quegli anni infuriava dentro e fuori le prigioni. Una colonia “interna” costretta in condizioni di ordinaria schiavitù, simili a quelle che molti migranti vìvono oggi nelle metropoli del capitalismo globalizzato. “Con il sangue agli occhi” offre anche spunti per decifrare la complessa grammatica del conflitto contemporaneo.

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Note dell’Archivio
-Traduzione del libro “Blood in my eye”, 1972

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