Reclus Élisée, “L’ideale e la gioventù”

Edito da La Gatera, Brembio, 2005, 29 p.

Introduzione
“Noi osiamo pensare che la vita d’una persona come Élisée Reclus, i cui meriti nella letteratura e nelle scien­ ze sono riconosciuti da tutta la società colta, appartenga non soltanto al suo Paese natale, ma anche alla comunità culturale del mondo intero. Noi siamo persuasi che i la­vori scientifici di Reclus, pubblicati finora, rappresenti­ no una garanzia, per il futuro, di nuove opere consisten­ti, ed è perciò che la Francia, condannando un tale indi­viduo ad un silenzio forzato o costringendolo a languire nell’inattività lontano dai centri di cultura, infligge a se stessa una grande perdita e diminuisce la sua influenza morale sul mondo intiero” – così si esprimevano in una petizione del 17 marzo 1872 Darwin, Welles, Carpenter e numerosi altri intellettuali, chiedendo al governo fran­cese la liberazione d’Élisée Reclus condannato alla de­portazione dopo la Comune di Parigi. Jean Jacques Élisée Reclus nacque in Francia a Sain­te-Foy la Grande (Gironda) il 15 marzo 1830. Fu il se­condogenito di un pastore protestante, che ebbe dodici figli parecchi dei quali acquisirono una certa celebrità come letterati, politici e nelle professioni intellettuali. La sua educazione iniziò nella Prussia renana, continuò nel collegio protestante di Montauban e fu completata presso l’università di Berlino, dove Reclus fu allievo del geografo Karl Ritter. Allontanatosi dalla Francia dopo il colpo di stato di Luigi Napoleone del 2 dicembre 1851, passò i successi­ vi sei anni visitando le Isole Britanniche, gli Stati Uniti, l’America Centrale e la Colombia. Ritornato a Parigi, collaborò con un grande numero di articoli, che delinea­ vano i risultati del suo lavoro di geografo, a diversi pe­riodici tra i quali le riviste Revue des deux mondes e Tour du monde. Pubblicò Histoire d’un ruisseau, in cui tracciava lo sviluppo di un grande fiume dalla sorgente alla foce, e nel 1867-68 La Terre; description des phé­ nomènes de la vie du globe, in due volumi. Durante l’assedio di Parigi, partecipò alle azioni con­ dotte da Nadar con un pallone aerostatico e prestò servi­ zio nella Guardia Nazionale, mentre come membro del­ l’Association Nationale des Travailleurs pubblicò in Cri du Peuple un manifesto ostile contro il governo di Ver­sailles in relazione all’insurrezione comunista del 18 marzo 1871. Il 5 aprile fu incarcerato e il 16 novembre fu condannato alla deportazione a vita, sentenza che fu commutata nel gennaio 1872, soprattutto per le pressio­ni provenienti dall’Inghilterra, nell’esilio perpetuo. Dopo una breve visita in Italia si stabilì a Clarens in Svizzera, dove riprese la sua attività letteraria, realiz­zando, dopo l’Histoire d’une montagne, la sua monu­mentale La Nouvelle Géographie universelle, la terre et les hommes, in 19 volumi.
Nel 1882 Reclus promosse il “Movimento contro il matrimonio” e in conformità con esso permise che le sue due figlie si sposassero senza alcuna ratifica civile o religiosa. Un passo che creò non poco imbarazzo ai molti suoi sostenitori e che fu seguito dal processo, isti­tuito dal governo presso l’Alta Corte di Lione, contro gli anarchici, membri dell’Associazione Internazionale, di cui Reclus ed il principe Kropotkin furono indicati come i due capi organizzatori. Kropotkin fu arrestato e con­ dannato a cinque anni di carcere, Reclus, residente in Svizzera, fuggì. Dal 1892 occupò la cattedra di geografia comparativa presso l’università di Bruxelles e diede il suo contributo alla scienza con numerose ed importanti memorie pub­blicate da periodici scientifici francesi, tedeschi ed inglesi. Poco prima della morte, completò L’Homme et la terre. Reclus morì a Thorout, vicino Bruges, il 4 luglio 1905. L’Idéal et la Jeunesse fu pubblicato nel giugno 1894 sul n° CXIV de La Société Nouvelle. L’anno dopo, 1895, Liberty Press pubblicò a Londra la sua traduzione con il titolo The Ideal and Youth. Rispetto all’originale, il testo inglese presenta alcune differenze: è meno diret­to, meno implicito ma più didascalico con aggiunte esplicative anche significative. Valga l’esempio seguen­te: là dove il testo francese recita “Nous arrivons à ce moment critique de la vie sociale où le monde va tour­ ner sur son axe!”, quello inglese traduce sì “Now at last the world is going to revolve on its own axis”, ma per spiegare quel “momento critico della vita sociale” espli­ cita “and the workers of the world are going to take their affairs into their own hands”. Proprio per la caratteristi­ca evidenziata, con una scelta forse criticabile, è stato privilegiato nella traduzione il testo inglese, usando il testo originale là dove la versione londinese rischia di diventare a sua volta oscura per una sorta di eccesso di zelo esplicativo. Nel libro, Élisée Reclus fustiga nei giovani del suo tempo la mollezza, la mancanza d’entusiasmo e d’ener­gia, d’ideale per dirla in una parola; e critica i metodi d’educazione, in particolare dell’università. La volontà di migliorarsi, di cambiare il mondo sono normalmente sacrificati alla sottomissione ed al gusto del guadagno. Ma Reclus annuncia una nuova era. Il libro, nonostante l’età, ha ancora, mutatis mutandis, una fresca attualità.

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Nota dell’Archivio
-Traduzione dell’articolo “L’Idéal et la jeunesse”, pubblicato ne “La Société nouvelle”, année 10, tome 1, 1894 (p. 729-739).

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