Bonanno Alfredo Maria, “Sicilia. Sottosviluppo e lotta di liberazione nazionale”

Edito da Sicilia Punto L Edizioni, Ragusa, 1982, 192 p.

Introduzione
Come una crisalide che non riesce a diventare farfalla l’analisi più diffusa che oggi possediamo sulla Sicilia si dibatte all’interno del bozzolo del sottosviluppo senza essere capace di spezzarlo. I presupposti economicisti impediscono quegli indispensabili approfondimenti che farebbero vedere l’arretratezza di questa analisi consentendo a molti altri elementi – finora esclusi o considerati di poca importanza — di far valere tutto il loro peso come variabili so­ciali: la cultura, la lingua, le tradizioni, i sentimenti, la sofferenza, le speranze. Anche gli anarchici, per quanto immuni dal difetto economicista, non hanno saputo dar conto delle condizioni effettive che per­petuano lo sfruttamento in Sicilia. In tal senso questo libro, con tutti i suoi limiti, può considerarsi come un primo organico tentativo di colmare una lacuna. Ecco perché l’analisi del sottosviluppo è stata qui abbozzata partendo dall’insieme dei modi di produzione siciliani posti in rela­zione alle oggettive situazioni culturali, demografiche, etniche ed ambientali. Ciò è stato possibile in quanto contemporaneamente si è sviluppata una critica approfondita del modello mafioso che agisce in Sicilia a diversi livelli: a livello di gestione di potere e a livello di sopportazione dello sfruttamento. Una migliore conoscenza della mentalità della delega e della vendetta (substrato del modello mafio­so) ha reso possibile la scoperta dei rapporti in cui il clientelismo di fondo si pone con le strutture economiche della produzione. Infine, le particolari condizioni culturali in cui si realizza in Sicilia l’elabo­razione delle ideologie, ha consentito di chiudere il cerchio dell’ana­lisi individuando nel ceto intellettuale isolano — gestore e custode di tali ideologie – l’elemento che garantisce l’adeguamento dei mo­di di produzione ai gruppi di potere. Un posto di particolare rilievo occupa inoltre l’analisi sul problema dei missili a Comiso, ricollegandosi alle ricerche e ai documen­ti riguardo la presenza delle forze armate USA in Sicilia essa si al­larga ai più ampi problemi dell’antimilitarismo anarchico e alla critica delle iniziative e delle ipotesi analitiche che sono state sviluppa­ te dalle forze della sinistra italiana e dagli stessi anarchici, critica che si conclude con un’approfondimento metodologico e una proposta organizzativa. L’altro versante del libro è dedicato ai problemi della lotta di liberazione nazionale. Le posizioni degli anarchici su questo delicato argomento non sono sempre state chiare, almeno dopo la parentesi della rivoluzione spagnola. Qui si tenta, per la prima volta, sviluppan­do le ricerche precedentemente pubblicate su diverse riviste anarchi­che, di dare una visione quanto più completa possibile della possi­bilità e degli sbocchi della lotta di liberazione nazionale in una situa­zione specifica come quella siciliana. Il libro ha infine un’ambizione, forse malriposta, ma comunque dettata dalle migliori intenzioni: quella di contribuire all’allargarsi del dibattito sulla condizione siciliana, perché dalle chiarifica­zioni che ne possono scaturire si mettano in moto quelle forze – e in primo luogo le forze anarchiche — che hanno realmente la volontà di lottare per la costruzione di una società senza servi e senza pa­droni. E poiché da un punto della catena si dovrà pur cominciare, scegliere l’anello più debole e su questo colpire con più forza e determinazione, non è certo da considerarsi una cattiva idea.
Catania, 22 aprile 1982

Link Download

Questa voce è stata pubblicata in Libri e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.