Max Stirner, “La società degli straccioni. Critica del Liberalismo, del Comunismo, dello Stato e di Dio”

Edito da Editrici Clinamen, Firenze, 2008[?], 67 p., Seconda Edizione

«Anche l’ultimo straccio è caduto, resta la vera nudità, spogliata da tutto ciò che le è estraneo. Lo straccione ha tolto via da sé la straccioneria stessa e con ciò ha cessato di essere ciò che era, uno straccione. Io sono stato uno straccione, ma non lo sono più!». Il volume – esaurito nelle prime due edizioni ed ora riproposto in una forma ulteriormente riveduta ed aggiornata – raccoglie quel che di più esplosivo c’è nella critica politica, sociale e religiosa di Stirner. Leggendo queste polemiche pagine sul liberalismo, sul comunismo, sullo stato e su Dio ci si può «scottare a quel fuoco» che «appiccato prima del 1848» oggi avvampa, quasi specchio profetico di quanto segna le vicende in cui, nostro malgrado, ci troviamo coinvolti, «ostaggi» di un potere globale che del plebiscitario consenso intorno a presunti «valori condivisi» fa dispositivo di «democratico governo». Stirner ci insegna a non fidarci, ad esercitare una critica spietata e radicale, a far conto soltanto sulla nostra intelligenza e sulle nostre capacità senza delegare ad alcuno diritti di rappresentanza.

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