Blumir Guido, “Eroina. Storia e realtà scientifica. Diffusione in Italia. Manuale di autodifesa”

Edito da Feltrinelli, Milano, 1976, 227 p.

New York, 1970: millequarantadue cadaveri all’Istituto di medicina legale: causa del decesso, EROINA. Italia, autunno 1974: muore di eroina a Udine un ragazzo di 21 anni; è il primo. Giugno 1975: negli ultimi nove mesi, 10 morti, rivelano gli esperti. Autunno: i morti sono triplicati: 10 in tre mesi, denuncia Stampa Alternativa. 10.000 consumatori che aumentano in progressione geometrica: quattro anni fa invece l’eroina era introvabile. Che cos’è successo? perché l’eroina uccide? perché il mercato è esploso quest’anno? che cos’è l’eroina e qual è la sua storia? Queste le domande che decine di milioni di italiani si sono posti quando sono stati colpiti da una valanga di notizie angosciose pubblicate in prima pagina da tutti i quotidiani.
Sono le domande a cui risponde, per la prima volta in Italia, questo libro, che fornisce in modo serrato l’informazione sull’eroina, alla luce delle più recenti ricerche scientifiche internazionali, e che documenta in modo completo sul problema in Italia, offrendo i dati della prima ricerca sociologica al riguardo.
Ma non è sufficiente avere i dati: per questo, la seconda parte del libro è dedicata esclusivamente alle forme di lotta e autodifesa che si possono sviluppare, qui ed ora, in ogni “punto caldo” dell’eroina (ormai diffusa in quasi tutto il paese). È indispensabile cioè lo strumento con cui ogni quartiere, ogni scuola, può intervenire direttamente contro quella che è stata definita “un’arma del capitalismo contro i giovani”; l’ultima parte del libro è un vero e proprio “manuale” con tutte le informazioni tecniche e pratiche per lavorare: contro gli spacciatori (controinformazione), per stroncare direttamente un mercato che polizia e carabinieri hanno lasciato e lasciano crescere in modo mostruoso; e per gli eroinomani (volontari o no), per assistere e per prevenire. Questa parte del libro, indispensabile a tutti I collettivi d’intervento, e anche ai centri ufficiali previsti dalla nuova legge, è basata sulle esperienze più avanzate e riuscite già condotte. Una documentazione organica sul dibattito e le posizioni delle varie forze politiche, PCI, PSI, radicali, PdUP, Avanguardia Operaia, Lotta Continua e i gruppi di controcultura, completa il quadro del problema nella realtà sociale attuale.

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