Campelli Enzo, “Classe e coscienza di classe in Proudhon”

Edito da Altamurgia Editore, Varese, Giugno 1974, 88 p.

Questo breve ma denso saggio costituisce innanzitutto un tentativo di collegare Proudhon alle condizioni eco­nomiche e sociali della Francia in cui opera. Segue una analisi di merito: il metodo dialettico di Proudhon, le sue teorie socio-politiche e l’individuazione dei loro trat­ti salienti (l’emancipazione del proletariato, il proleta­riato come portatore di un progetto, di una cultura au­tonomi e originari, il problema della sua alleanza con gli altri strati sfruttati della società. Particolare punto di riferimento è il confronto con Marx: non per ricer­care con questa via un’automatica quanto ingiustificata « riabilitazione » di Proudhon, ma per constatare im­portanti livelli comuni ai due autori, e nello stesso tempo la notevole originalità di Proudhon su alcuni argo­ m enti tutt’altro che secondari. Ciò che ne risulta non è un « diseppellimento » (Marx stesso tentò — inutilmen­te — di seppellire Proudhon, pur riprendendo da lui idee ed osservazioni essenziali); è invece un’immagine fresca e stimolante del filosofo e sociologo francese, al quale l’anarchismo e la lotta anticapitalistica del prole­tariato e degli altri strati sfruttati della società devono non poco.

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