Bakunin Michail, “Gli orsi di Berna e l’orso di San Pietroburgo”

Edito da Edizioni La Baronata, Lugano, 1978, 78 p.

PRESENTAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA
Svizzera terra d’asilo? Uno dei tanti miti nazionali che è riu­scito ad imporsi nonostante la realtà. Senza inoltrarci nei secoli lontani, ricordiamo per esempio le espulsioni di rifugiati politici nel secolo XVIII, giustificate dal governo federa­le con false accuse di delitti comuni, le espulsioni in massa dalla fine del secolo alla prima guerra mondiale di centinaia di immi­grati — vera caccia alle streghe — per poter frenare le prime importanti lotte del movi­mento operaio in Svizzera, il rifiuto d’asilo agli Ebrei nella seconda guerra, rifiuto ai Cileni… Ma altri miti, ben più importanti, si stan­no incrinando.
La repressione dello stato poliziesco non può essere valutata come un fenomeno puramente episodico. La Svizzera, la patria della ricca ma umana borghesia, della pace del lavoro, dalla fine degli anni ’60 e dopo la cri­si economica, lascia sempre più intravvedere una ben diversa realtà: imperialismo delle sue multinazionali, sostegno economico a re­gimi reazionari, contrabbando internazionale di valuta, scandali bancari, bacino di rici­claggio dei miliardi sporchi, insicurezza del posto di lavoro, esportazione della crisi con l’espulsione di migliaia di immigrati, aumento incessante dei ritmi di lavoro, xenofobia, re­pressione politica (polizia di sicurezza), spio­naggio politico (caso Cincera), carceri specia­li e abusi (Petra Krause), Berufsverbot già ufficiale in alcuni cantoni e di fatto applicato in tutti, partiti e sindacati divenuti isti­tuzioni di controllo parastatali… Per comprendere questa fase storica, l ’evoluzione dello Stato e delle lotte della clas­se dominante, delle classi aspiranti al potere (burocrazia e tecnocrazia), delle classi contro il potere, le analisi attuali rimangono insuf­ficienti.
* * *
Con lo pseudonimo di uno svizzero umiliato e disperato Bakunin pubblica a Neuchâtel Gli Orsi. Quest’opera, praticamente sconosciuta in Svizzera, è un ’acuta e profetica denuncia dei metodi del Consiglio federale contro i rifu­giati politici. Secondo l’agitatore anarchico, che ben conosce la Svizzera sia per avervi abi­tato che per le strette relazioni con il movi­mento operaio della Svizzera romanda, il comportamento poliziesco del Consiglio fede­rale è da attribuire alla Costituzione liberale del 1848, cioè alla centralizzazione politica promossa dal partito radicale, rappresentante la borghesia. Nelle analisi delle istituzioni politiche e giudiziarie svizzere, Bakunin scor­ge facilmente le grosse contraddizioni del si­stema democratico-borghese, dall’ipocrisia alla volontà di dominio, all’oppressione e allo sfruttamento. Ma l’anarchico va oltre. Domi­nio, oppressione e sfruttamento sono effetti che si trovano non solo nello Stato svizzero, ma in qualsiasi Stato. In altre parole non so­ no conseguenze di una determinata forma storica succeduta ad altre, ma derivano dal­l’esistenza stessa dello Stato:
“qualsiasi potere politico, qualunque sia la propria denominazione e la forma esterio­re, è animato da un odio naturale, istinti­vo contro la libertà… tende necessariamente al dispotismo… e non temerò esprimere la convinzione che, se domani si stabilisse un go­verno o un consiglio legislativo, un parlamen­to composto da operai, questi operai, attual­mente sicuri democratici socialisti, l’indomani diventerebbero determinati aristocratici, adoratori arditi o timidi del principio di autorità oppressori e sfruttatori. La mia conclusione è quindi questa: occorre abolire completamen­te, nel principio e nei fatti, tutto ciò che si chiama potere politico; perchè fin quando esso esisterà vi saranno dominatori e domina­ti, padroni e schiavi, sfruttatori e sfruttati…”.
Gli Orsi non è tra gli scritti più importanti dell’anarchico russo. Opera di circostanza in difesa di Necaev, non aliena di contraddizioni — considerare ad esempio il Comune del tem­po con una certa democrazia di base deriva largamente dal mito — rimane tuttavia fresca e stimolante, in particolare per poter inizia­re un’analisi dello Stato e del Potere senza seguire le ritrite elucubrazioni sempre più oscure e mistificanti, inadatte a comprendere la realtà.
Gli editori

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Note dell’Archivio
-Traduzione del testo “Les Ours de Berne et l’Ours de Saint-Pétersbourg”, pubblicata nel tomo II delle Oeuures de Bakounine, Editions Stock, Parigi, 1907, pagg. 11-67)
-Prefazione di James Guillaume e note di Arthur Lehning.

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