Edito da Edizioni La Baronata, Lugano, 1978, 78 p.
PRESENTAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA
Svizzera terra d’asilo? Uno dei tanti miti nazionali che è riuscito ad imporsi nonostante la realtà. Senza inoltrarci nei secoli lontani, ricordiamo per esempio le espulsioni di rifugiati politici nel secolo XVIII, giustificate dal governo federale con false accuse di delitti comuni, le espulsioni in massa dalla fine del secolo alla prima guerra mondiale di centinaia di immigrati — vera caccia alle streghe — per poter frenare le prime importanti lotte del movimento operaio in Svizzera, il rifiuto d’asilo agli Ebrei nella seconda guerra, rifiuto ai Cileni… Ma altri miti, ben più importanti, si stanno incrinando.
La repressione dello stato poliziesco non può essere valutata come un fenomeno puramente episodico. La Svizzera, la patria della ricca ma umana borghesia, della pace del lavoro, dalla fine degli anni ’60 e dopo la crisi economica, lascia sempre più intravvedere una ben diversa realtà: imperialismo delle sue multinazionali, sostegno economico a regimi reazionari, contrabbando internazionale di valuta, scandali bancari, bacino di riciclaggio dei miliardi sporchi, insicurezza del posto di lavoro, esportazione della crisi con l’espulsione di migliaia di immigrati, aumento incessante dei ritmi di lavoro, xenofobia, repressione politica (polizia di sicurezza), spionaggio politico (caso Cincera), carceri speciali e abusi (Petra Krause), Berufsverbot già ufficiale in alcuni cantoni e di fatto applicato in tutti, partiti e sindacati divenuti istituzioni di controllo parastatali… Per comprendere questa fase storica, l ’evoluzione dello Stato e delle lotte della classe dominante, delle classi aspiranti al potere (burocrazia e tecnocrazia), delle classi contro il potere, le analisi attuali rimangono insufficienti.
* * *
Con lo pseudonimo di uno svizzero umiliato e disperato Bakunin pubblica a Neuchâtel Gli Orsi. Quest’opera, praticamente sconosciuta in Svizzera, è un ’acuta e profetica denuncia dei metodi del Consiglio federale contro i rifugiati politici. Secondo l’agitatore anarchico, che ben conosce la Svizzera sia per avervi abitato che per le strette relazioni con il movimento operaio della Svizzera romanda, il comportamento poliziesco del Consiglio federale è da attribuire alla Costituzione liberale del 1848, cioè alla centralizzazione politica promossa dal partito radicale, rappresentante la borghesia. Nelle analisi delle istituzioni politiche e giudiziarie svizzere, Bakunin scorge facilmente le grosse contraddizioni del sistema democratico-borghese, dall’ipocrisia alla volontà di dominio, all’oppressione e allo sfruttamento. Ma l’anarchico va oltre. Dominio, oppressione e sfruttamento sono effetti che si trovano non solo nello Stato svizzero, ma in qualsiasi Stato. In altre parole non so no conseguenze di una determinata forma storica succeduta ad altre, ma derivano dall’esistenza stessa dello Stato:
“qualsiasi potere politico, qualunque sia la propria denominazione e la forma esteriore, è animato da un odio naturale, istintivo contro la libertà… tende necessariamente al dispotismo… e non temerò esprimere la convinzione che, se domani si stabilisse un governo o un consiglio legislativo, un parlamento composto da operai, questi operai, attualmente sicuri democratici socialisti, l’indomani diventerebbero determinati aristocratici, adoratori arditi o timidi del principio di autorità oppressori e sfruttatori. La mia conclusione è quindi questa: occorre abolire completamente, nel principio e nei fatti, tutto ciò che si chiama potere politico; perchè fin quando esso esisterà vi saranno dominatori e dominati, padroni e schiavi, sfruttatori e sfruttati…”.
Gli Orsi non è tra gli scritti più importanti dell’anarchico russo. Opera di circostanza in difesa di Necaev, non aliena di contraddizioni — considerare ad esempio il Comune del tempo con una certa democrazia di base deriva largamente dal mito — rimane tuttavia fresca e stimolante, in particolare per poter iniziare un’analisi dello Stato e del Potere senza seguire le ritrite elucubrazioni sempre più oscure e mistificanti, inadatte a comprendere la realtà.
Gli editori
Link Download: https://mega.nz/file/OFhgGAYb#TzdavqvdacvFyNkqdDubBzoJ7Y9QcqrZ12O2vxuNe2I
Note dell’Archivio
-Traduzione del testo “Les Ours de Berne et l’Ours de Saint-Pétersbourg”, pubblicata nel tomo II delle Oeuures de Bakounine, Editions Stock, Parigi, 1907, pagg. 11-67)
-Prefazione di James Guillaume e note di Arthur Lehning.