Bakounine Michele, “L’idea anarchica e l’Internazionale”

Edito da Libreria Editrice “Tempi Nuovi”, Milano, 1922, 256 p.

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Note dell’Archivio
-Secondo i piani editoriali della Libreria Editrice “Tempi Nuovi”, dopo “La Comune e lo Stato” pubblicata nel 1921 si doveva proseguire con le seguenti opere di Bakunin: “Gli Anarchici e l’Internazionale” (pubblicata come “L’idea anarchica e l’Internazionale”), “Polemiche sul Marxismo”, “L’Impero knouto germanico”, “Lettere ad un francese”, “Il fantasma divino”, “L’Orso di Berna”, “La teologia politica di Mazzini” e “Lo Stato e l’Anarchia”.
Questo lavoro fatto dalla casa editrice in questione, era un tentativo di “raggruppare in ciascun volume gli scritti che si riferiscono ad un argomento determinato; le opere di Bakounine non prenderebbero meno di sette od otto volumi, che potrebbero intitolarsi o secondo il nome dato da Bakounine stesso ai suoi lavori più importanti , o semplicemente secondo l’argomento.” (cit. Luigi Fabbri, “Le opere di Michele Bakounine” in “La comune e lo Stato”).
Lo scioglimento della casa editrice “Tempi Nuovi”, fermò il piano stabilito di pubblicazioni.
Quattro anni dopo, ne “Il cinquantenario della morte di Michele Bakunin” pubblicato su “Pensiero e Volontà”, A. III, n. 8, Maggio 1926, Luigi Fabbri (che si firmò come “Lo Spettatore”) scrisse che “non sarebbe male riprendere l’iniziativa che aveva assunto il gruppo “Tempi Nuovi” di Milano nel 1921, che cominciò anch’esso in quell’anno una edizione italiana degli scritti di Bakunin. Di quella edizione, curata da L. Fabbri, se ne pubblicarono i primi due volumi; poi il gruppo editore si sciolse, e tutto il piano preparato dal Fabbri per la pubblicazione degli altri volumi restò [senza]seguito. Il criterio seguito da Fabbri non era quello di una edizione critica; egli si preoccupava esclusivamente della propaganda e che il lettore avesse in ogni volume qualche cosa di completo che potesse stare anche da sè. Tale criterio è senza dubbio discutibile; ma l’importante è che gli scritti bakuniani siano pubblicati al completo e presto, e si potrebbe seguire il piano di Fabbri per non dovere, seguendone un altro, ripubblicare i due volumi già usciti e molto diffusi.”
L’avvento del regime fascista, l’esilio di Fabbri e la seconda guerra mondiale fermarono questo iniziale progetto. Solo con la sistemazione degli scritti di Bakunin ad opera di Arthur Lehning (gli “Archives Bakounine”) negli anni ’60, si poté riprendere la pubblicazione delle Opere Complete di Bakunin, seguendo un metodo diverso da quello di Fabbri.
-Gli scritti che vengono pubblicati in questo secondo volume non sono stati inseriti nelle attuali Opere Complete di Bakunin.

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