Gutiérrez Molina José Luis, “Federica Montseny en Andalucía. Verano de 1932”

Edito da Las Siete Entidades, Siviglia, 1994, 65 p.

Nota Editoriale
Con questo numero vogliamo rendere omaggio a Federica Montseny, recentemente scomparsa. Al di là dell’opinione che si può avere del suo lavoro, sia sociale che culturale, anche per chi professa un’ideologia diversa, la figura della figlia di Federico Orales va oltre il quadro di una militante di spicco di un’organizzazione sociale, per diventare l’esempio che sintetizza le aspirazioni di una parte importante della società spagnola del XX secolo. Non abbiamo cercato di presentare un testo biografico, né uno studio più o meno approfondito della sua opera e del suo significato, e nemmeno la ristampa di alcune delle sue numerose opere. Abbiamo scelto alcuni di quegli scritti che la critica considera minori, che finiscono dimenticati e sepolti negli archivi dei giornali, tra le pagine ingiallite del quotidiano che li ha ospitati. Si tratta di dodici articoli pubblicati negli ultimi mesi del 1932 sul settimanale El Luchador, che gli stessi Orales curavano a Barcellona. Inoltre, un altro apparve all’inizio di settembre dello stesso anno su La Revista Blanca. Il tema è il tour di Federica in Andalusia nell’estate del 1932. Questo viaggio la portò a visitare e tenere conferenze in città come Siviglia, Nerva, Valverde del Camino, Malaga e Granada. Così, unendole, si completa un interessante resoconto delle impressioni e delle vicissitudini vissute durante il suo primo soggiorno conosciuto in Andalusia. Se al suo arrivo a Siviglia ricorreva l’anniversario dell’applicazione della Ley de Fugas a quattro operai del Parque de María Luisa di Siviglia, al termine del suo soggiorno a Granada fu sorpresa dal tentativo di rivolta del generale Sanjurjo. L’insieme ci appare quindi come un piccolo libro di viaggio che va oltre la semplice descrizione geografica o la curiosità turistica. Federica Montseny, come scrive in uno degli articoli, aveva un tale desiderio di viaggiare in Andalusia che “pochi compagni saranno andati con più entusiasmo di me…. Fin da bambina sentivo mia madre parlare con entusiasmo dell’Andalusia. Quando sono cresciuta, l’Andalusia ha continuato a essere… la regione della Spagna in cui abbiamo sempre avuto gli amici più leali e nobili”. Le impressioni, le idee e le opinioni che questa terra gli suggerì sono riflesse nel testo, insieme a una vivida descrizione dell’ambiente sociale della Spagna degli anni Trenta. Speriamo, con questo piccolo volume, non solo di far conoscere agli amici e ai simpatizzanti delle idee di Federica Montseny una parte della sua opera, ma anche di aiutare il grande pubblico a entrare nella vita di una donna che, se non altro, è stata un’instancabile combattente per una società giusta e solidale, che è in definitiva l’Anarchia. Infine, vorrei aggiungere che il nostro compito si è limitato a riprodurre gli articoli apparsi su El Luchador, eliminando alcuni piccoli refusi e aggiornando l’ortografia. Dove necessario, abbiamo inserito delle note a margine del testo, per non interrompere la lettura, facendo riferimento ad alcuni eventi o persone che potrebbero risultare poco familiari al lettore non informato di oggi. L’edizione si apre con alcune pagine che collocano la visita nel contesto del 1932. Desideriamo inoltre ringraziare Antonia Fontanillas, Masaya Watanabe e l’Editorial Madre Tierra per la loro disinteressata collaborazione.

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Nota dell’Archivio
-Testo in spagnolo

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