Reclus Élisée, “Natura e Società Scritti di Geografia Sovversiva”

Edito da Eleuthera, Milano, 1999, 288 p., Prima Edizione

Di “geografia sovversiva”, a proposito di Elisée Reclus, si può parlare in almeno due sensi. Nell’uno – più proprio – perché Reclus, oltre a essere un grandissimo geografo, è stato anche un notissimo “sovversivo”, comunardo dapprima e anarchico poi, e autore di articoli e opuscoli rivoluzionari. Ma si può parlare di geografia sovversiva reclusiana anche in un altro senso, più “disciplinare”. Reclus sovvertì letteralmente la geografia: fu uno dei geografi – probabilmente il più geniale – che portò la disciplina geografica da una concezione prevalentemente fisica e politica a una concezione in cui gli elementi fisico-naturali sono strettamente intrecciati a quelli sociali e antropologici. Un vero e proprio “ecologista sociale” ante litteram, secondo John P. Clark, curatore del volume.

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Note dell’Archivio
-Le traduzioni sono state curate nel seguente modo: Introduzione da parte di Amedeo Bertolo e Guido Lagomarsino; i testi antologici da parte di Eva Civolani e Antonietta Gabellini; “Evoluzione delle città” da parte di Pier Luigi Errani
-Note sui Testi antologici:
–Il progresso. “Questo brano corrisponde integralmente all’ultimo capitolo («Le Progrès») di L’Homme et la Terre, vol. VI, pp. 501-541. È una delle trattazioni più ampie della concezione reclusiana della natura umana, dello sviluppo storico e dei valori sociali.”
–Il sentimento della natura. “Il brano qui riprodotto è la terza parte del saggio Du Sentiment de la nature dans les sociétés modernes, «La Revue des Deux Mondes», 1866, pp. 371-381. È un buon esempio di quel «sentimento della natura», per l’appunto, che Reclus già dimostrava nei suoi primi scritti”
–L’evoluzione delle città. “Questo brano è stato dapprima pubblicato come articolo [The Evolution of Cities, «Contemporary Review», vol. 69 (1895), pp. 246-264], poi è stato in larga parte ripubblicato in L’Homme et la Terre, vol. V, pp. 335-376 e vol. I, pp. 190-194.”
–Evoluzione, rivoluzione e ideale anarchico. “Il 5 febbraio 1880 Reclus tiene a Ginevra una conferenza dal titolo Évolu- tion et Révolution che fu pubblicata dapprima sul giornale «Le Révolté» e poi ristampata in opuscolo. Molti anni dopo Reclus riprese e ampliò l’argomento fino a farne un libro, L’Évolution, la Révolution et l’idéal anarchique (Stock, Parigi 1898). Paul Reclus nella sua biografia osserva che si tratta dell’unica opera a largo respiro sulla «questione sociale». Questo capitolo è costituito da brani scelti da quel libro.”
–Lo Stato moderno. “I brani seguenti sono tratti dal capitolo intitolato «L’État Moderne» di L’Homme et la Terre, vol. VI, pp. 171-177, 188-196, 214-223.”
–A mio fratello contadino. “Questo capitolo è la traduzione parziale dell’opuscolo A mon frère le pay- san, Éditions des Eaux Vives, Parigi 1893, pp. 6-16. Secondo Paul Reclus, «venne tradotto in una dozzina di lingue europee, compresi due dialetti bretoni». Pur essendo quest’opera minore un classico della propaganda anarchica che mostra tutte le caratteristiche retoriche proprio al genere, è comunque di un certo interesse per le sue considerazioni sui rapporti tra capitalismo e razionalità tecnologica.”
–Cultura e proprietà. “Alcune delle più estese riflessioni di Reclus sulle forme storiche della pro- prietà si trovano nel capitolo VI («Culture et proprieté») de L’Homme et la Terre, dove tratta delle differenze tra proprietà fondiaria piccola e grande, pro- prietà comunale e individuale, pratiche cooperative e competitive. I brani seguenti sono stati presi da quel capitolo (pp. 268-271, 278-285) e includono alcuni dei più eloquenti elogi della cooperazione e alcune delle più aspre criti- che della concentrazione del potere economico.”
–Sul vegetarianismo. “Questo scritto,qui pubblicato quasi integralmente, apparve dapprima in inglese su «The Humane Review», vol. 1, gennaio 1901, pp. 316-324, mentre la versione francese fu pubblicata successivamente, nello stesso anno, in «La Réforme alimentaire», marzo 1901, pp. 37-45. Il testo fu poi ristampato come opuscolo sia in francese sia in inglese ed è circolato fino ai nostri giorni.”

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