Pelliconi Marco, “Andrea Costa: dall’anarchia al socialismo”

Edito da Grafiche Galeati, Imola, 1979, 126 p.

Premessa
La storiografia contemporanea è particolarmente attenta alla necessità di approfondire i rapporti e le connessioni che legano la storia nazionale e quella locale. Il moto complessivo delle trasfor­mazioni sociopolitiche del nostro paese, si può infatti comprendere appieno esplorando i campi di indagine regionali e locali, in quanto le particolarità che li caratterizzano costituiscono una interessante e stimolante chiave d’interpretazione delle più complessive vicende italiane: il peso dei particolarismi ha indubbiamente costituito un freno alla piena realizzazione dell’unità del paese, d’altro canto que­sta diversità si rivela positiva in quanto costituisce una fonte di arricchimento dell’articolazione sociale e dei valori etico-politici che ne sostanziano le vicende storiche. Il movimento operaio italiano è stato caratterizzato nel suo primo sviluppo da esperienze e tradizioni diverse tra loro nelle varie regioni d’Italia, fatto che ha causato una certa difficoltà a porsi come interlocutore valido nella lotta per la direzione politica del paese, ma che tuttavia ha costituito una ricchezza dalla quale attingere per radicarsi profondamente tra le masse popolari articolando e diversi­ficando i caratteri dell’iniziativa politica. Il presente studio, inserendosi nel filone della storiografia a carattere locale, intende favorire la conoscenza storica della realtà imolese e romagnola, approfondendo in particolare l’indagine verso quel movimento operaio che ha così profondamente marcato le vicende delle nostre terre ed il loro tessuto culturale e sociale. Vuole inoltre costituire uno stimolo all’approfondimento ul­teriore degli studi e delle ricerche volte a mettere in evidenza le profonde radici da cui la odierna realtà ha tratto origine. La storiografia maggiore ha indagato a fondo sia il cruciale mo­ mento della « svolta » con la quale Andrea Costa nel 1879, abban­donando le rigide dottrine anarchiche, aprì il cammino all’afferma­zione del socialismo, sia le vicende che prepararono ed accompagna­rono la fondazione del Partito Socialista nel 1892: nel complesso degli studi compiuti ci pare abbia avuto minore rilevanza la esperien­za del Partito Socialista Rivoluzionario, la quale peraltro costituì un importante terreno di verifica di quelle teorie socialiste che poi si affermarono nel 1892 con una maturità ed organicità senz’altro maggiore. La parabola temporale che va dall’abbandono dell’anarchia da parte di Costa, all’adesione al Partito Socialista Italiano, costituisce il limite entro il quale si consumò l’esperienza originaria del primo socialismo romagnolo-, vengono qui indagate le vicende locali di que­gli anni ed il contributo decisivo ad esse fornite dal dirigente socia­ lista imolese Andrea Costa, pur nell’ambito degli avvenimenti e della attività che le diverse forze politiche svolsero su scala nazionale. Centro dell’indagine è la città di Imola, la quale sul finire dell’Ottocento fu crogiolo di importanti esperienze che non solo segnarono lo sviluppo del movimento operaio a livello locale, ma estesero i loro frutti ben oltre i confini romagnoli: essa produsse dirigenti politici di livello nazionale, tra i quali emersero tra gli altri Andrea Costa e Luigi Sassi. Il materiale a disposizione del ricercatore riguardante questi ar­gomenti è enorme, quasi inesauribile: poiché la ricerca ha dei precisi limiti geografici e temporali, si fa riferimento alla parte che attiene le vicende imolesi, inserite nel contesto regionale. In particolare si è ricercato nel Fondo Costa, nelle raccolte di riviste e di altro materiale reperibili presso la Biblioteca Comunale di Imola, negli Atti del Comune di Imola, in documenti e riviste con­ servate presso la Biblioteca Comunale di Forlì, nell’Archivio Stori­co di Bologna, ed inoltre in un ampio materiale bibliografico, con lo scopo di approfondire gli studi attraverso la conoscenza di documen­ti originali molti dei quali inediti. Per questo si raccomanda la lettura delle note e dell’appendice, al fine di avere una visione complessiva del materiale presente nel volume: spesso infatti notizie particolari, precisazioni e riferimenti ai documenti sono stati scorporati dal testo e riportati in nota al fine di consentire una lettura più agevole. Ci auguriamo ad ogni modo di avere compiuto uno studio che stimoli l’interesse dei cittadini emiliano-romagnoli nei confronti del­ le vicende storiche delle loro terre, le quali costituiscono una parte non trascurabile ma addirittura per certi aspetti fondamentale del panorama dei fenomeni storici del mondo contemporaneo.

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